Cofiloc è stata sponsor tecnico del padiglione Italia alla Biennale di Architettura 2016 di Venezia che ha come titolo “Reporting from the Front” ed è visitabile ai Giardini e all’Arsenale di Venezia sino al 27 novembre.
Il padiglione italiano, sostenuto e promosso dal Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo, è stato curato da TAMassociati di Venezia, uno studio di architettura con il quale Cofiloc ha da anni un consolidato rapporto: suoi, infatti, i progetti delle filiali di Modena e Codroipo, degli uffici di Zané e Silea e della Cofiloc School di Breda di Piave (TV).
In un tale contesto la richiesta di TAMassociati all’azienda trevigiana di collaborare all’allestimento del Padiglione Italia, mettendo in campo professionalità e macchine, è più che naturale. Un’idea accolta con entusiasmo, non solo per l’importanza e il prestigio del progetto, ma perché alla base del rapporto tra TAMassociati e Cofiloc vi è una visione condivisa dell’architettura. Ovvero, il dover essere sociale, responsabile e sostenibile. E coincidenza vuole che proprio il tema del Padiglione Italia, “Taking Care – Progettare per il bene comune”, sia totalmente incentrato sulla promozione di un’architettura pensata per la collettività.
Dopo un sopralluogo degli spazi i consulenti Cofiloc hanno individuato come macchine più idonee tre sollevatori telescopici (Dieci Apollo 25.6, Merlo P25.6 e P38.13) e una piattaforma articolata elettrica Haulotte HA15IP; con loro, una serie di accessori rivelatisi indispensabili nelle varie operazioni: forche, falcone con verricello e gancio su zattera falcone. Le caratteristiche “sensibili” dell’area di lavoro, dal punto di vista storico, artistico e architettonico, hanno infatti richiesto l’uso di macchine non inquinanti, in grado di accedere e muoversi in spazi ristretti; precise e sicure nei movimenti come nel sollevamento dei materiali.
Le macchine e i relativi accessori hanno viaggiato da Marghera all’Arsenale di Venezia. Un suggestivo percorso sul Canale della Giudecca, sfilando davanti il Mulino Stucky, la chiesa del Redentore, Punta della Dogana, San Giorgio Maggiore, San Marco e Sant’Elena.
Le macchine della Cofiloc ritorneranno alle Tese delle Vergini in Arsenale alla chiusura della Biennale di Venezia Questa volta con un compito diverso, ma altrettanto importante e delicato: lo smontaggio della mostra al Padiglione Italia.