Le aziende sono le persone che le compongono. Per questo motivo CTE ha deciso di intraprendere il percorso di certificazione Family Audit, in costante sviluppo nei prossimi anni, e che a partire da subito prevede una serie di azioni dirette al benessere del dipendente, dentro e fuori l’azienda.
Cos’è il Family Audit
È una certificazione istituita dalla Provincia Autonoma di Trento – Agenzia provinciale per la famiglia, la natalità e le politiche giovanili – che ha come obiettivo la conciliazione tra famiglia e lavoro dei dipendenti.
Family Audit è uno strumento manageriale che promuove un cambiamento culturale e organizzativo all’interno delle aziende, e consente alle stesse di adottare delle politiche di gestione del personale orientate al benessere dei propri dipendenti e delle loro famiglie. Mira ad accrescere il benessere aziendale, nella convinzione che lo strumento consente di creare valore economico per le aziende, di rafforzare la propria immagine, di migliorare la propria identità aziendale, di aumentare i livelli di produttività e la soddisfazione dei propri dipendenti.
Alla luce dei positivi risultati ottenuti a livello provinciale, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, nel 2012, ha individuato nello standard Family Audit uno strumento per la diffusione a livello nazionale della cultura della conciliazione tra vita familiare e vita lavorativa all’interno dei luoghi di lavoro.
Riconoscimenti internazionali
EIGE – Nel 2014 la certificazione Family Audit è stata selezionata tra le 9 good practises a livello europeo dall’Istituto Europeo sull’Uguaglianza di Genere (EIGE – European Insitute for Gender Equality).
ONU – Nel marzo 2015 la certificazione Family Audit è stata presentata alla 59° Sessione della Commissione Onu sullo Stato delle Donne, svoltasi nel quartier generale dell’ONU a New York. La Commissione ONU è la principale sede politica, a livello mondiale, in cui i Paesi membri valutano i progressi, identificano le sfide e formulano concrete politiche per promuovere l’emancipazione femminile e l’uguaglianza di genere. In questo contesto, due progetti italiani sono stati presentati; uno di questi è stata la certificazione e il marchio Family Audit, le sue ricadute sul benessere del lavoratore e sul welfare aziendale.
Perché CTE ha scelto di certificarsi Family Audit
Le esigenze personali cambiano con il trascorrere degli anni e riflettono sempre di più la società in cui si vive. In CTE credono profondamente che evolvere sia un processo necessario. Dal punto di vista aziendale, andare incontro alle esigenze delle persone che compongono l’azienda è fondamentale perché aumentando la qualità dell’ambiente di lavoro si potrà essere più efficaci e di conseguenza più efficienti sul mercato. Ecco quindi la definizione di un piano d’azioni, creato con un gruppo di lavoro seguendo la filosofia del “bottom up”, che tocca diversi macro ambiti: a partire da un approccio più sensibile verso i carichi di famiglia, a servizi da condividere a prezzo agevolato in azienda, a orari di lavoro flessibili, allo smart working, all’organizzazione di corsi di formazione con argomenti extra-lavorativi, a una più marcata sensibilizzazione verso l’age management e la job rotation. Queste e molte altre azioni sono state progettate e verranno gradualmente implementate con l’intento di bilanciare al meglio la vita lavorativa con la vita personale dei dipendenti. Inoltre, la certificazione apre le porte per fare rete tra aziende anch’esse certificate e condividere percorsi, progetti e azioni.
CTE è stata tra le 110 aziende a ricevere, lo scorso 28 novembre, il certificato Family Audit presso la Provincia Autonoma di Trento durante il Festival della Famiglia. E’ giusto evidenziare che CTE è tra le prime aziende del settore metalmeccanico ad aver intrapreso questa certificazione, in prevalenza conseguita da aziende appartenenti al settore pubblico. In azienda sono convinti che questo percorso permetterà di creare valore all’interno e al di fuori dell’azienda, anche con welfare territoriale, partendo da vari stimoli che spingeranno l’innovazione, valorizzando le differenze e aprendo al cambiamento.