Tra pochi minuti, l’emozione sarà forte. E a questa emozione, un pensiero si apprenderà come un ricordo forte e tenace. Quello del contributo di Fagioli al nuovo Ponte San Giorgio di Genova, nell’imminenza di un’inaugurazione che ha tutto dello straordinario. La grande società di engineering, leader a livello internazionale nei trasporti e movimentazioni speciali, ha preso parte sia alla demolizione del vecchio ponte Morandi, sia alla costruzione del nuovo ponte progettato da Enzo Piano e realizzato da Webuild, mettendo in campo tutte le proprie competenze di ingegneria e logistica: project management, ingegneria per spedizioni marittime, trasporti eccezionali, smontaggio, montaggio, grandi movimentazioni e sollevamenti.
Dopo il crollo del ponte, Fagioli si è aggiudicata insieme ad altre imprese specializzate in demolizioni di strutture ed impianti, bonifiche ambientali ed ingegneria strutturale, la commessa per la rimozione delle sezioni del ponte Morandi. Tra le aziende dell’ATI costituita, Fagioli si è occupata delle operazioni di abbassamento e smontaggio delle sezioni non crollate.
Per l’abbassamento degli impalcati orizzontali, chiamati tamponi, del peso fino a 916 tonnellate, è stato utilizzato un sistema di martinetti idraulici strand jacks posizionati su travi a sbalzo e strutture create ad hoc per mettere in sicurezza, prendere in carico ed abbassare di volta in volta le varie sezioni di ponte. Per le operazioni di smantellamento delle pile occidentali e, più in generale, di sollevamento/abbassamento di altri componenti strutturali sono state invece utilizzate gru cingolate di grossa portata (fino a 600 tonnellate). Il valore del contributo di Fagioli alla demolizione del ponte Morandi è stato premiato nell’ambito di uno dei più importanti riconoscimenti a livello mondiale nel settore dei trasporti e dei sollevamenti eccezionali, lo “SC&RA 2020 Job of the Year Awards”.
In seguito, Fagioli ha ricevuto da Fincantieri Infrastructure l’incarico per le operazioni di trasporto, movimentazione e installazione delle nuove sezioni del nuovo ponte, denominato “Genova San Giorgio”. L’azienda emiliana ha trasportato via mare e su strada tutti gli elementi che compongono il ponte, 237 sezioni con un peso compreso tra le 56 e le 89 tonnellate che, una volta sbarcate nelle banchine del porto di Genova, sono state trasf erite nel cantiere del nuovo ponte con mezzi speciali, attraverso percorsi dedicati. 60 trasporti sono stati eseguiti di notte per non impattare sulla viabilità cittadina. I vari componenti sono stati assemblati a terra e posizionati sotto le pile in cemento armato prima di essere sollevati e insediati a 50 metri d’altezza.
Per movimentare le campate più grandi, lunghe 100 metri e del peso di circa 2.000 tonnellate ciascuna, sono stati utilizzati carrelli speciali, mentre i sollevamenti sono stati eseguiti con sistemi strand jacks e gru cingolate della portata massima di 1.250 tonnellate. Le operazioni sono state effettuate da personale specializzato che ha lavorato in doppio turno, sette giorni su sette, con una presenza giornaliera di circa 30-40 operatori.