Gli investimenti di Autovictor sono sempre più indirizzati verso la creazione di un parco macchine moderno, efficiente e in grado di gestire con la massima produttività ogni tipologia di intervento in qualsiasi cantiere. In linea con questa visione strategica, recentemente sono state acquisite due nuove autogrù Tadano AC130 e AC80.
Per affrontare il mercato del sollevamento con sicurezza, competenza e professionalità – senza per questo dimenticare l’attenzione all’economicità di ogni intervento – è necessario poter contare su un parco macchine completo e diversificato. Infatti le realtà importanti come Autovictor vengono chiamate a rispondere alle più differenti necessità operative che spaziano dai piccoli cantieri cittadini alla manutenzione industriale, fino ai grandi progetti architettonici e infrastrutturali. Per far fronte a tutti questi impegni, attualmente il parco macchine Autovictor comprende ben 310 mezzi distribuiti tra le quattro filiali della società. E recentemente si è arricchito di due macchine Tadano: una AC130 e una AC80.
Un jolly del cantiere Entrambe le macchine si caratterizzano per le peculiarità che contraddistinguono la più recente gamma Tadano. In particolare la AC80 rappresenta la prima gru di questo modello consegnata sul territorio italiano. Questa macchina rappresenta una scommessa Tadano di notevole importanza, in quanto i progettisti sono andati ad aggiornare un modello che nel passato ha riscosso un notevole successo. Si tratta di una macchina con prestazioni interessanti soprattutto se proporzionate all’ingombro che è realmente molto ridotto. La AC80 è un autentico jolly, che prevede un utilizzo pressoché quotidiano. E a dimostrazione di questo fatto da quando la Tadano AC80 è entrata nel parco macchine di Autovictor è sempre stata costantemente impegnata in cantiere. Questa piccola quattro assi può entrare in ogni sito e si muove con tutta la zavorra a bordo anche in cantiere. In pratica è una macchina universale, perfetta per un parco nolo efficiente come quello di Autovictor e che va a inserirsi in un mercato molto competitivo, offrendo, grazie alla sua tecnologia smart, la possibilità di lavorare con un uomo solo. E quindi andando a incidere sui costi, ma senza tralasciare un aspetto fondamentale come la sicurezza.
La scelta
“La scelta delle due Tadano – ci spiega Alessandro Gino, direttore tecnico di Autovictor – è dipesa da vari fattori. La 130 è andata a sostituire una 150 Demag, mentre la 80 è una macchina che ci serviva per completare il nostro parco mezzi. La 130 è una macchina molto compatta che in termini di portate e utilizzo, pur essendo di portata inferiore, si avvicina molto alla 150 che abbiamo dismesso dopo circa 30 anni di onorato servizio. La 80 è invece andata a rispondere alla necessità di avere una macchina differente, diversa dalle altre gru attualmente sul mercato. Si tratta infatti di un range di macchina che a noi mancava. Tra l’altro è una macchina con portate molto vicine alla 90 t che già fa parte del nostro parco macchine, ma è molto più compatta e presenta un braccio telescopico da 60 m. Inoltre offre la possibilità di montate il doppio argano con il runner e il falcone da 16 m. Se la compattezza è la chiave della macchina, altre caratteristiche importanti sono la stabilizzazione monotrave, con il computer che calcola automaticamente la migliore portata in relazione alla zavorra e all’estensione degli stabilizzatori. Il tutto a vantaggio della sicurezza e della velocità”.