Cari Lettori,
all’alba di un nuovo anno che dovremmo affrontare con il massimo slancio vitale, mai come in questo momento ci sovviene un’incertezza opaca sul domani. Ci chiediamo se saremo davvero in grado di condizionare gli eventi che accadono intorno a noi, di provocare quei fenomeni benefici che fanno da preludio alla volontà di cambiare, all’entusiasmo per le novità autentiche, alla spinta verso un futuro di vero progresso. Ce lo chiediamo noi, le persone della Mediapoint & Exhibitions, i collaboratori e i giornalisti delle riviste che pubblichiamo, i creatori degli eventi e delle fiere che rappresentano il cuore dell’attività editoriale e organizzativa della nostra azienda. Se lo chiedono gli imprenditori più responsabili e illuminati, alla vigilia di un periodo che si preannuncia complesso e difficile. A questo dubbio fondamentale, dobbiamo concedere una risposta sincera e realistica che attiene ai principi fondamentali della consapevolezza e dell’umiltà. No, non possiamo cambiare, da soli, una realtà universale che non è favorevole. Non possiamo cambiare il mondo ma possiamo cambiare noi stessi, a partire dal carattere e dalle azioni che conducono la nostra vita.
La frustrazione e le perplessità che a volte ci assediano quando crediamo di aver indicato una strada da intraprendere, un’opportunità ancora non sfruttata, un’idea in grado di cambiare prospettiva al nostro futuro, sono sentimenti reali e umani che assalgono lo spirito dinamico di ogni imprenditore. Nel nostro caso, alcune critiche gratuite e improduttive, l’immobilismo e il disinteresse per temi di fondamentale importanza, le barriere pretestuose schierate contro iniziative e proposte che potrebbero giovare al benessere della nostra industria, tutte queste negatività potrebbero costituire una giustificazione più che meditata al “pessimismo cosmico” e all’abbandono di ogni progetto. Invece, le nostre parole di oggi vogliono, ancora, incitare alla speranza e al coraggio strenuo nel perseguire le cose buone che costruiranno il nostro avvenire. Siamo noi a poter cambiare, a pretendere di essere migliori, a mantenere l’attenzione vivida e gli occhi aperti sull’orizzonte del cambiamento.
In questo 2026, mostreremo alle persone le grandi potenzialità concesse dalle nuove frontiere dell’energia, le sfide digitali che attendono le imprese italiane, la rivoluzione in atto nel settore delle costruzioni e di quella logistica ormai automatizzata approdata alle soglie di un’intelligenza artificiale che ne guiderà le sorti e ne procrastinerà lo sviluppo su scala mondiale. La tecnologia sempre più complessa, la necessità di investire per crescere e rimanere competitivi, il nuovo mercato del lavoro che richiede formazione avanzata e competenze inedite sono già realtà che premono alle porte di quel “piccolo mondo antico” che resiste alla rivoluzione già in atto. Guardiamo solo al dato previsionale sull’occupazione. Le statistiche più accreditate prefigurano, entro il 2030, una situazione in cui il 22% dei posti di lavoro attuali cambierà, con 78 milioni di nuove opportunità di impiego a fronte di 92 milioni di mansioni obsolete che verranno inesorabilmente sostituite. Le imprese avranno bisogno di nuovi addetti, competenti sotto il profilo digitale, e dovranno attuare quel processo di upskilling che potenzierà conoscenze e prestazioni degli stessi dipendenti, migliorandone l’ambiente operativo e il livello professionale. Ci aspetta la sfida dello sviluppo e se saremo pronti – con il carattere e con le azioni nelle quali ci impegniamo – potremo evitare il declino e la perdita di ogni prospettiva. Per questo, vi auguriamo un 2026 di cambiamento e speranza. Dove le anime delle persone di buona volontà, nella notte imminente, portino la prima luce al nostro mattino più radioso.
Fabio Potestà e Alberto Finotto
(La redazione di Sollevare e il team professionale della Mediapoint & Exhibitions dedicano ai lettori, ai partner e ai sostenitori i migliori auguri per il nuovo anno)
























