Un mercato che pone sfide di resistenza ai costruttori, ma con margini di tenuta ancora solidi nonostante il complesso quadro geopolitico internazionale. È questa la lettura che Unacea offre all’Assemblea dei soci 2024, durante l’incontro annuale che si è svolto ieri al Centro Congressi di Villa Riccoboni, a Padova (e al quale abbiamo partecipato direttamente, in qualità di soci, come Mediapoint & Exhibitions, rivelando al pubblico le ultime novità editoriali – tra cui, naturalmente, le pubblicazioni di Sollevare – e le numerose iniziative fieristiche ). Dopo l’esposizione e l’approvazione di un bilancio positivo, per l’associazione che rappresenta i produttori italiani di macchine e attrezzature per le costruzioni, l’Assemblea ha votato il nuovo consiglio direttivo, con la conferma alla presidenza di Michele Vitulano (Indeco) e promuovendo i candidati ordinari David Bazzi (Komatsu Manufactoring Italia), Giovanni Bolognini (Caterpillar Prodotti Stradali), Federico Bullo (Case Construction, CNH Industrial), Davide Cipolla (Cifa), Alessandro Ditillo (Soilmec), Filippo Muccinelli Venieri (VF Venieri), Paolo Salvadori (Imer Group), Mirco Risi (Simex), e, tra i candidati affiliati, Giovanni Pelizza (JCB Italia), Ruggero Riva (CGT) e Mario Spinelli (Wirtgen Italia).
Il segretario generale di Unacea, Luca Nutarelli, ha sottolineato, nella sua prolusione all’Assemblea 2024, nel corso della mattinata, le sfide che attendono l’associazione, in una congiuntura economica e politica complicata, con l’orizzonte incerto legato all’avvio del programma di finanziamenti Transizione 5.0 e la “coperta corta che sembrerebbe non prevedere le macchine da costruzione” nell’orizzonte del sostegno previsto dal governo, mentre la campagna riguarderebbe in modo precipuo i processi produttivi industriali veri e propri. Il consolidamento di Unacea come organismo rappresentativo di settore, comunque, procede, con il costante aumento degli associati anche nel 2023 (che oggi superano le 90 adesioni) e l’importante lancio di campagne promozionali tematiche che riguardano le istanze “Missione zero emissioni”, “Mescolare è meglio” (a favore della buona pratica di premiscelazione del calcestruzzo), “Demolire selettivamente, riciclare in loco” (sul riuso dei materiali inerti da demolizione) e l’istituzione dell’”Anagrafe delle macchine da costruzione”.
Nella sessione pomeridiana, dopo il saluto all’assemblea – con un messaggio video – del ministro delle Imprese e del Made In Italy, Adolfo Urso, la presentazione del direttore del CER (Centro Europeo di Ricerca), Stefano Fantacone, sull’andamento generale del mercato e sulle prospettive macroeconomiche ha rilevato un andamento di calo rimarcato delle vendite per l’intero settore nazionale delle macchine per le costruzioni, nell’ordine del -23% (un segno negativo che evidenzia comunque una risacca fisiologica, dopo il notevolissimo balzo in avanti degli anni post-Covid), con una lettura del CER che prevede una crescita acquisita di 0,2-0,3 punti di Pil nel 2024 e una cessione del 0,4%, invece, nel corso del 2025 (anno di reale incertezza per il mercato).
Anche il 2023, per il settore delle macchine per costruzioni, è stato un anno di flessione (-3,1%) ma lo stesso arretramento va considerato alla luce dei forti aumenti di vendite degli ani precedenti (nel complesso, sono state vendute, a oggi, oltre 9.000 unità in più rispetto a cinque anni fa, con un balzo in avanti notevole dei settori relativi alle macchine stradali – +31,9% – e delle macchine per calcestruzzo – +8,3%), e la buona performance del segmento che riguarda i sollevatori telescopici – +1,8%).
Nell’anno in corso 2024, l’andamento molto negativo del primo trimestre fa da preludio a un esercizio di previsione che conferma il proseguimenti di calo del mercato anche per i mesi a venire (ma con intensità minore). Tutto da verificare, poi, l’impatto dell’esaurimento del piano Industria 4.0 e le attese per la Transizione 5.0, con “un’estensione degli incentivi che, se si realizzasse, produrrebbe effetti rilevanti sul settore generale delle macchine per le costruzioni”. Il bilancio consuntivo del trend che riguarda gli ultimi anni, comunque, ci consegna “un ringiovanimento dello stock, con un’ulteriore opportunità di miglioramento del parco operativo a beneficio dell’ambiente, in considerazione dell’aumento atteso di investimenti pubblici nelle macchine da costruzione“.