Era il 16 luglio del 1963 quando, nei registri della Camera di Commercio di Padova, venne iscritto il nome della Barin. 60 anni dopo, la straordinaria azienda di Cittadella (con le prime origini ben piantate nella vicina Fontaniva) ha celebrato con una sontuosa festa privata – tra amici e protagonisti di un’avventura imprenditoriale luminosa – la ricorrenza simbolo di un successo mondiale che sembra non aver esaurito l’impeto di inventiva e innovazione che l’ha sempre contraddistinto.
La frase chiave che campeggiava, nella cornice della splendida Villa Peggy’s Tron di Cittadella scelta per l’evento – celebrato alla vigilia dello scorso fine settimana – era “We challenge the impossible”, Noi sfidiamo l’impossibile. E come non approvare appieno un motto che racchiude tutta la grandezza di un imprenditore “bigger than life” come Italo Barin. Orfano di padre – con una madre eccezionale a occuparsi da sola della famiglia, in un periodo drammatico della storia nazionale – bambino e poi ragazzo dal genio e dalla tenacia fuori dal comune, Italo viaggiò come apprendista e poi tecnico meccanico nei grandi cantieri d’Africa della Vianini, portò a termine gli studi; poi, a Fontaniva, fondò la sua Barin, insieme al fratello Giovanni. Dopo gli anni del boom dell’edilizia italiana – e dopo essersi creato una reputazione di primo piano nel settore della prefabbricazione in calcestruzzo – Italo cambia scena. Grazie all’intuizione di un progetto ingegneristico senza precedenti, nascono le prime macchine-piattaforma sottoponte, per l’ispezione dei viadotti e delle infrastrutture stradali sospese. Il successo è subito incredibile e quella “passerella” (così era soprannominato quel primo prototipo su autocarro, per l’allestimento inedito una cesta lunga quanto un breve attraversamento pedonale) diventerà il simbolo di una produzione dalle evoluzioni sempre più moderne e avanzate. Il mercato di Barin non ha più confini, va dal Canada all’Estremo Oriente, dall’Australia all’Europa intera. Il marchio di Cittadella diventa sinonimo di macchine sottoponte in tutto il mondo.
Da Italo Barin, fondatore e presidente, al figlio Pierpaolo, vicepresidente ed erede della luminosa saga societaria, fino allo storico Managing Director, Romeo Bagliolid, e, insieme a loro, l’incredibile “grande famiglia” della Barin, tutti hanno ricordato il valore di un momento emozionante condiviso con migliaia di clienti – una folta rappresentanza è intervenuta alla festa, anche dall’estero – e con le istituzioni del territorio, dai sindaci di Cittadella e Fontaniva alla presenza di Leopoldo Destro, guida suprema di Confindustria Veneto Est. Dalla redazione di Sollevare, i più sentiti auguri a Italo e a tutta la famiglia Barin e tutta la nostra gratitudine per averci regalato l’orgoglio di un’altra grande eccellenza italiana.