Ne abbiamo già parlato lo scorso 10 gennaio. Dopo il crollo del cavalcavia sulla Statale 36 sembra che in Lombardia non sia più possibile eseguire un trasporto eccezionale. Ovviamente i primi a lamentare il fatto che le autorità competenti non rilasciassero più Autorizzazioni periodiche al trasporto eccezionale sono state le aziende di autotrasporto. Ma come al solito la cosa è passata un po’ in sordina. Adesso però i nodi vengono al pettine. Perché se è vero che gli autotrasportatori non possono lavorare, è altrettanto vero che qualcuno non può consegnare i propri prodotti. Con conseguente perdita di ordini e di fatturato.
Una conseguenza logica che i diretti interessati, ossi a gli industriali, ci hanno impiegato un po’ a capire, ma meglio tardi che mai: ecco quindi che vediamo finalmente alche Confindustria Lombardia scendere in campo sulla questione, a fianco degli autotrasportatori, chiedendo la riattivazione delle autorizzazioni al trasporto stradale eccezionale, bloccate dopo l’incidente sulla Statale 36.
Confindustria Lombardia segnala che “questo stallo inaccettabile si ripercuote pesantemente sulle nostre imprese, che rischiano la paralisi della propria attività con effetti anche molto pesanti in termini di penali laddove non dovessero rispettare i tempi previsti dai contratti con i clienti”. “La Lombardia rappresenta una delle economie più avanzate d’Europa, a vocazione manifatturiera e con una forte propensione alle esportazioni. Pur comprendendo la cautela indotta dal tragico evento del ponte di Annone, il sistema produttivo lombardo non può fare a meno di trasporti rapidi ed efficienti” ha dichiarato Alberto Ribolla, Presidente di Confindustria Lombardia.
Confindustria Lombardia ha quindi richiesto che gli enti di gestione delle autostrade superino la paralisi del rilascio delle autorizzazioni. A tale proposito, l’associazione ha già inviato richieste ufficiali di sollecito agli enti e al ministero dei Trasporti.