venerdì, 28 Novembre 2025

CRA, IL REGNO DI MASSIMO BARILLI DOVE RINASCONO LE AUTOGRÙ

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Massimo Barilli ha lo sguardo diretto e consapevole di chi ha costruito un grande valore. 40 anni di vita professionale costituiscono un bagaglio inestimabile per un uomo che ha dedicato la propria vita alle gru, con passione, capacità tecnica e volontà di evolvere un’attività che negli anni ha conquistato un primato a livello europeo.
Si chiama CRA la creatura imprenditoriale sviluppata, acquisita e portata da Barilli ai vertici del settore che riguarda la riparazione di autogrù – Gli specialisti potranno incontrarla al GIS 2019, allo stand N21 dell’Area esterna – In questa azienda di Cortemaggiore (Pc), nata nel 1980 per iniziativa di alcuni ex dipendenti dello storico costruttore Corradini, Massimo Barilli fece il suo ingresso nel 1992, portando con sé il tesoro di competenza guadagnato in 12 anni di progettazione e direzione tecnica alle dipendenze di Castelli (altro marchio glorioso nella grande epopea delle autogrù italiane).

La grande scommessa imprenditoriale di Massimo Barilli inizia da qui e si sviluppa per otto anni nel segno della competenza per il ripristino di autogrù multimarca. Poi, nel 2000, si realizza l’ingresso dalla porta principale nel mondo Demag, con l’inaugurazione del primo capannone, a cui poi fa seguito un secondo e anno dopo anno sempre nuovi spazi dedicati all’attività febbrile di riparazione e revamping delle grandi gru arrivate dalla Germania. “Dalle grandi riparazioni e agli interventi speciali, l’autorevolezza tecnica dell’azienda è cresciuta nel segno di Demag – ci racconta Massimo Barilli, seduto nell’ampio ufficio spartano della grande sede operativa di CRA – Dal 2010 abbiamo cominciato anche un’attività di vendita delle gru usate e, in seguito CRA è confluita nella rete delle officine autorizzate Terex, dopo l’acquisizione di Demag da parte del gruppo americano”.

Ora che Demag fa parte della galassia Tadano, la CRA di Massimo Barilli si prepara alle nuove sfide che attendono il futuro di questa immenso quartiere generale dove le gru rinascono a nuova vita. “Ho fatto un grande investimento in questa sede che oggi non ha eguali in tutta Europa – ci spiega Barilli, con quell’orgoglio particolare che deriva solo dal sacrificio e da una grande forza di volontà –  Oggi questa struttura deve lavorare il più possibile a pieno regime e nell’ultimo biennio di attività, al lavoro dedicato alle autogrù ho affiancato due importanti segmenti di mercato. Il primo riguarda un accordo con Effer per l’allestimento e la distribuzione delle gru idrauliche per la fascia alta della gamma (i modelli più grandi, come la 2655); il secondo è riferito al grande specialista dei reachstacker portuali, CVS Ferrari, per il quale forniamo i servizi di assistenza, allestimento e montaggio, con una competenza dedicata in particolare alle strutture dei bracci di sollevamento”.

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