È un Runner 40.13 quello che presta servizio presso la “Base Carlini” detta anche “Jubany”, una delle sei Basi Permanenti impiantate dall’Argentina in Antartide. L’area dove sorge la base è l’Isola di Re Giorgio (Isla 25 de Mayo per gli argentini) dove durante la stagione primaverile, quando il mare si riscalda più velocemente della terraferma, grandi masse d’aria gelata vengono richiamate dall’interno del continente, scatenando tempeste in cui la velocità del vento può superare i 300 km/h, con effetti letali per chi venga sorpreso all’aperto.
In presenza di questi estremi climatici, che possono isolare la base anche per mesi, è facile capire come uomini e macchine debbano possedere caratteristiche eccezionali.
In questo contesto opera il Runner 40.13 di Dieci, ma la cosa che più sorprende è che la macchina in uso alla Base non è una versione “speciale”, un costoso prototipo “usa e getta” studiato appositamente, ma una macchina di serie, le cui caratteristiche di base permettono di affrontare compiti estremamente gravosi. Questo a testimonianza sul campo della validità progettuale del Runner.
Le uniche modifiche apportare al Runner “glaciale” sono degli ovvi accorgimenti tecnici per far fronte alle temperature rigide e alle asperità del terreno sui cui opera, ossia un preriscaldatore per il condotto di aspirazione dell’aria motore, una scaldiglia per l’acqua di raffreddamento e una protezione sottotelaio.
Dovendo svolgere molteplici attività (il Runner è il tuttofare della base), la macchina è accessoriata con una serie di attrezzature (anche queste di listino), tra cui un attacco rapido per accessori (con comando idraulico dalla cabina), una forca e una benna dentata da scavo.