Il Centro Formazione e Ricerca Merlo ha ospitato gli alpini del 2° Reggimento della Brigata Alpina Taurinense per una attività operativa del tutto nuova per il Gruppo Merlo.
L’obiettivo delle giornate di attività in CFRM è stato quello di verificare in pratica la possibile interoperabilità di mezzi e personale civili e militari in ipotesi di esigenze operative (calamità naturali, interventi di soccorso, etc.) che richiedano un intervento di supporto congiunto.
Le fasi di test hanno riguardato la verifica della capacità di movimentare container da 20 piedi (6 metri) con i sollevatori telescopici fuoristrada Merlo, normalmente impiegati in edilizia ed agricoltura e facilmente reperibili in ogni parte d’Italia. Sono macchine 4×4 che possono muoversi agevolmente nei terreni più impervi e superare pendenze ed ostacoli che un comune automezzo non riesce ad affrontare. L’attività ha riguardato il carico/scarico dei container e la loro movimentazione nelle diverse configurazioni orografiche e di trasporto.
Si è anche voluta testare dal punto di vista logistico l’efficacia del trasferimento dei sollevatori telescopici Merlo in zona di intervento, già predisposti per essere immediatamente operativi, nei container stessi. La macchine hanno dato dimostrazione di essere compatte e maneggevoli per entrare autonomamente nei container ed essere in azione con le attrezzature in dotazione per il sollevamento, la movimentazione e lo scavo in tempi incredibilmente ridotti.
In ultimo si è realizzata una fase di test addestrativo per i professionisti del soccorso che non soffrono di vertigini. Le simulazioni hanno riguardato la discesa in corda doppia da una altezza di trenta metri utilizzando allo scopo una piattaforma aerea porta-persone su sollevatore telescopico Merlo, in grado di ospitare fino a tre soccorritori alla volta con le loro attrezzature complete. Questa tecnologia Merlo è stata particolarmente apprezzata dagli operatori per la stabilità e versatilità che offre, dimostrandosi un efficace sistema di addestramento fino ad oggi non ancora utilizzato a questo scopo.
Sono anche state effettuate riprese aerofotogrammetriche mediante droni delle aree operative per realizzare la mappatura tridimensionale del territorio di una ipotetica area oggetto di intervento.
Tutto questo è stato reso possibile grazie alla disponibilità e lungimiranza dei comandi militari della Brigata Alpina Taurinense che hanno condiviso un progetto innovativo ed aperto scenari addestrativi nuovi nell’ottica di migliorare l’efficacia negli interventi di soccorso in caso di calamità ed umanitari.
Ecco dunque che l’interoperabilità assume particolare rilevanza in riferimento al contributo che essa può offrire in termini di incremento delle capacita operative di determinati assetti – logistici ed operativi – delle Unità Alpine.
Per approfondire
Esercito Italiano (http://www.esercito.difesa.it/)
Brigata Alpina Taurinense (http://www.esercito.difesa.it/organizzazione/capo-di-sme/Comando-Truppe-Alpine/Brigata-Alpina-Taurinense)