Ieri a Cagliari, nella dichiarazione finale del G7 Trasporti, è stato affermato in maniera chiara che le infrastrutture sono necessarie allo sviluppo economico e che svolgono un autentico ruolo nel combattere la povertà e l’esclusione sociale.
Confortante anche il fatto che i sette Paesi partecipanti (Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito, USA) abbiano firmato all’unanimità la dichiarazione; unanimità che, secondo le parole del Ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti italiano Graziano Delrio è arrivata “senza stress”, e ha poi continuato affermando che si tratta “un risultato straordinario, un’unità di intenti raggiunta che porta soddisfazione”.
Tre le sessioni di lavoro che hanno portato poi alla firma, ciascuna dedicata a un argomento importante sul quale era necessario trovare un accordo:
- il ruolo sociale delle infrastrutture;
- la condivisione delle migliori pratiche nell’ambito dei trasporti;
- le nuove frontiere della guida autonoma.
Il ruolo sociale delle infrastrutture
“Nella dichiarazione ribadiamo la necessità di produrre crescita e redistribuire opportunità alle persone. Le infrastrutture rappresentano una straordinaria risorsa per combattere la povertà e l’esclusione sociale”, ha spiegato Delrio. “Abbiamo cercato di condividere l’importanza delle infrastrutture non solo come miglioramento delle connessioni, ma anche della vita complessiva della nostra società”. E nell’eventualità che i costi/benefici non siano attraenti per i privati, “le infrastrutture non fruttifere devono rimanere all’interno di una pianificazione tra autorità locali e nazionali”.
La condivisione delle migliori pratiche nell’ambito dei trasporti
Dalla dichiarazione emerge l’importanza di selezionare attentamente i progetti delle infrastrutture da realizzare sulla base di una corretta analisi costi/benefici e agevolando il coinvolgimento nelle fasi decisionali delle comunità locali e degli eventuali investitori privati. “Devono essere quindi infrastrutture ben pianificate che promuovano un partenariato con le risorse private” ha detto Delrio.
La dichiarazione conclusiva del G7 TRasporti di Cagliari prevede anche l’avvio di un gruppo di lavoro sullo sviluppo delle infrastrutture per lo scambio tra le Nazioni di best practice sulla pianificazione, il finanziamento e l’implementazione di progetti infrastrutturali.
Le nuove frontiere della guida autonoma
Con il G7 Trasporti arrivano buone notizie anche in tema di tecnologie e di futuro: la dichiarazione finale riporta infatti anche la volontà di identificare e rimuovere le possibili barriere all’introduzione delle tecnologie per la guida autonoma e connessa nei sistemi di regolazioni esistenti, sia a livello internazionale che nei singoli Paesi perché si riconosce il valore strategico dell’investimento tecnologico in termini di sicurezza, riduzione delle emissioni e ottimizzazione dell’utilizzo delle reti stradali.
“Un argomento in grandissima evoluzione” ha concluso il ministro. “Avere più sensori sulle nostre auto significa meno inquinamento e meno congestione sulle nostre strade. Abbiamo la possibilità di lavorare molto attraverso le nuove tecnologie, stiamo lavorando anche con le case produttrici per arrivare a un quadro delle regole chiaro”.
“Siamo molto soddisfatti per l’accordo raggiunto” ha dichiarato il ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti italiano, Graziano Delrio. “La dichiarazione di Cagliari è un grande risultato perché testimonia l’unione d’intenti dei paesi industrializzati nel promuovere infrastrutture capaci di produrre crescita e opportunità sociali. Il gap infrastrutturale presente nel nostro Paese tra nord e sud esiste anche in altri Stati, per questo abbiamo cercato di condividere l’importanza delle infrastrutture per migliorare non solo i collegamenti ma anche il benessere delle nostre società”.