Le parole che possono suscitare forti emozioni, in tempi drammatici come quelli che stiamo vivendo, possono essere tante e di straordinaria frequenza, magari esibite anche da persone che non ne dovrebbero avere legittima facoltà. Invece, alcune dichiarazioni assumono, al contrario, un valore esponenziale, quando provengono da voci autorevoli, serie e – come in questo caso – di grande sensibilità umana nei confronti di lavoratori che apprendono (dalla voce che vorrebbero sempre sentire forza in momenti come questi, funestati da un nemico invisibile e fatale chiamato Covid-19) di essere importanti, indispensabili e meritevoli dell’orgoglio di un Paese che non si ferma, anche grazie al loro impegno e allo spirito di sacrificio che ne costituisce il cuore di tenacia e nobiltà. Oggi queste parole importanti, di conforto e sostegno morale, arrivano da Michele Marraffa, amministratore del gruppo Marraffa/Werent, uno dei maggiori competitor nazionali nel settore dei trasporti eccezionali, della movimentazione straordinaria e del noleggio. In un breve video (che si può visualizzare sulla pagina Facebook di Marraffa, alla data del 21 marzo), il titolare dell’azienda riserva ai suoi autisti questa dedica:
“In questi giorni ho condiviso un messaggio video che riserva un plauso importante e doveroso, da parte delle case costruttrici di autocarri, a tutti gli autisti che svolgono in questi giorni difficili un lavoro straordinario. Sentiamo spesso, in questi momenti, la voce di gratitudine che è dovuta ai medici, agli infermieri, alle forze dell’ordine e a tutte le categorie esposte, in prima linea, nella guerra contro l’epidemia causata dal Coronavirus. Ecco, io vorrei aggiungere a queste categorie anche quella degli addetti al trasporto eccezionale. Il nostro ruolo e quello dei nostri autisti, oggi, non è un compito generico e normale. Siamo abituati a considerare le operazioni di consegna che vengono realizzate per i negozi, negli uffici e nelle nostre case, come azioni quotidiane e consuete. Ma noi, operatori del trasporto eccezionale, in queste settimane, siamo impegnati nel trasporto di trasformatori, di componenti per la produzione di energia. Ci sono prodotti che la popolazione considera indifferibili come gli alimentari, le medicine e altri beni ritenuti indispensabili. Pensiamo allora a qualcosa di più difficile e complesso da trasportare, a qualcosa che assume un’importanza ancora più vitale. immaginiamo se per un attimo, improvvisamente dovesse interrompersi il funzionamento di una centrale elettrica. Non funzionerebbero più, all’istante, gli ospedali, le strutture di prima necessità, gli impianti tecnologici che salvano la vita di milioni di persone, le reti di approvvigionamento e di pronto intervento che sono indispensabili in questa terribile contingenza legata al Coronavirus. Mancherebbe l’energia che alimenta le nostre vite, oggi come sempre. Non si tratta di fantascienza o di immaginazione, ma solo di consapevolezza della tecnologia e dell’impegno umano che stanno dietro il sipario della nostra società, dietro la luce e il calore delle nostre case, della sicurezza dei nostri uffici, delle nostre fabbriche, degli ospedali.
Noi trasportatori, con i nostri autisti, stiamo assicurando il nutrimento necessario a questa tecnologia, a questo flusso di vita e di energia per il futuro del Paese. Abbiamo un ruolo di importanza straordinaria. A bordo dei nostri mezzi ci possono essere dei trasformatori, oppure degli impianti di ventilazione per gli ospedali impegnati nel curare e tenere in vita i pazienti affetti dal Covid-19, e ancora apparecchiature medicali di prima necessità. In questo momento, voglio rivolgermi a loro. Siete voi, ragazzi, i messaggeri di salvezza, gli operatori di speranza a cui io stesso, oggi, voglio riservare il più grande ringraziamento ma anche le mie scuse più profonde per il lavoro al quale vi dedicate in questa azienda e che oggi assume il volto di un sacrificio eccezionale. So bene che tutti voi siete guidati dal senso del dovere e prima ancora da un grande imperativo morale che vi conduce sulla strada, in questi giorni difficili. La cosa più semplice in questo momento sarebbe quella di fermarsi per lasciar passare la bufera. Ma io so che voi questa bufera la state affrontando con l’impeto della fedeltà ai vostri valori etici e professionali. Sappiate che quello che state facendo oggi rimarrà come dono prezioso e indelebile per i vostri figli e per tutte le vostre famiglie. Anche a loro chiedo scusa per quel lavoro che ormai condivido con voi come un rischio, come una battaglia strenua. Ai vostri cari dico di essere orgogliosi di voi perché siete una luce nel buio di questa strada che affrontate con coraggio e volontà, giorno dopo giorno. Cari ragazzi, voglio dirvi ancora grazie per l’incommensurabile lezione umana e civile che state dedicando alle nostre comunità e a tutta la Nazione“.