Una situazione paradossale, quella che emerge dall’11° rapporto sull’accertamento tecnico e la sorveglianza macchine, presentato dal Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici Inail nel corso della due giorni di lavori in sede Assolombarda a Milano. Le PLE (piattaforme di lavoro elevabili) sono state al centro del panel di venerdì 29 novembre, insieme ad altre categorie merceologiche appartenenti alle apparecchiature e macchine per il sollevamento, quali gru, carrelli elevatori e sollevatori telescopici, ma anche escavatori e altre macchine movimento terra. In un panorama variegato di macchine e attrezzature, le piattaforme aeree, particolare tipologia di macchina adibita al sollevamento di persone, sono risultate, secondo i dati Inail, la categoria che presenta più criticità, nonostante si tratti di uno dei segmenti più sorvegliati del mercato.
Se durante la giornata di giovedì 28 novembre la sessione si è concentrata sulla sicurezza delle macchine, con una sessione di approfondimento sul Regolamento 2023/1230, la sessione di venerdì 29 novembre ha riguardato invece, più nel dettaglio, gli aspetti relativi all’accertamento tecnico e la sorveglianza sugli apparecchi di sollevamento, con interventi ricchi di spunti di interesse che, in alcuni passaggi, hanno provocato in chi scrive un certo sgomento. Moderata dagli ingegneri Sara Anastasi e Michele De Mattia, la conferenza ha parlato, tra l’altro, del tema molto “caldo” degli infortuni sulle piattaforme di lavoro elevabili. Il direttore dell’unità operativa complessa Asl dell’Emilia-Romagna, Pierpaolo Neri, ha riservato per la platea – costituita in gran parte da ingegneri e professionisti del settore – un approfondimento su questo aspetto, presentando tre casi di cedimenti strutturali accaduti ai danni di PLE durante lo svolgimento di attività in quota. Quello che è emerso è un quadro in effetti piuttosto preoccupante.
Ecco dunque sorgere il nostro paradosso: sulle PLE si sono redatte due norme di tipo C (UNI EN 280-1 e 280-2) armonizzate con la “Direttiva macchine” 2006/42/CE. Tali norme si sono potute scrivere grazie al contributo dei costruttori e delle associazioni di categoria che hanno elaborato un documento di confronto per rilevare le modifiche formali e sostanziali delle due norme con lo scopo di arrivare ad un’interpretazione univoca, che non lasci dubbi o zone grigie.
Eppure ecco un fatto molto peculiare, che ha lasciato una certa dose di amaro in bocca. A inizio 2024 si attiva, su spinta anche del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, un’attività di raccolta dati che mira a intercettare eventuali criticità relativamente alle PLE. Le regioni e le provincie autonome di tutta Italia raccolgono tutti i dati relativi a episodi di infortunio su piattaforma negli ultimi dieci anni. Arrivano 168 casi di segnalazioni; dati che vanno a tastare sia elementi strutturali che l’utilizzo vero e proprio delle macchine. Emerge che in oltre il 30% dei casi (e molte segnalazioni riguardavano dati strutturali) a essere coinvolti sono i macchinari di fabbricazione più recente. In circa il 27% dei casi i manuali di manutenzione non erano presenti, mentre, quando presenti, nel 45% delle volte, esso non è risultato compilato.
Le PLE rappresentano strumenti indispensabili in molti settori produttivi, dalle costruzioni alla manutenzione del verde, dalla logistica industriale al restauro, dai traslochi all’installazione di luminarie…e la lista potrebbe continuare. Tuttavia, la loro utilità è accompagnata da una crescente preoccupazione per la sicurezza, tanto da attirare l’attenzione del MIMIT e, naturalmente, di Inail, che, insieme, stanno provando a tracciare una rotta verso controlli più rigorosi e normative sempre più dettagliate.
Gli infortuni gravi e i cedimenti strutturali delle PLE sono fenomeni tutt’altro che rari, come evidenziato durante il recente seminario tecnico. Saldature non conformi, sottodimensionamento dei giunti e usura meccanica sono solo alcune delle cause che hanno portato a incidenti documentati. Dati raccolti a livello nazionale mostrano come il 30% delle PLE coinvolte in incidenti fosse di recente produzione, segno che il problema non si limita a macchine obsolete.
Normative e formazione: una sinergia necessaria
La norma EN 280-1, aggiornata nel 2022, rappresenta un significativo passo avanti nella definizione del ruolo dell’operatore. Non basta più essere semplicemente addestrati: gli operatori devono essere qualificati, consapevoli dei limiti della macchina e del contesto in cui operano. Un’analisi approfondita dei rischi specifici ha portato alla rimozione di alcune funzioni potenzialmente pericolose, come il controllo non autorizzato da terra, per garantire maggiore sicurezza.
Il paradosso evidenziato dai dati precedentemente forniti sottolinea l’urgenza di una formazione più mirata e di un controllo maggiormente efficace.
Il ruolo del noleggio e le sfide del monitoraggio
Come rimarca nel suo intervento di apertura Michele De Mattia, le PLE sono tra le macchine più noleggiate in assoluto, il che le rende particolarmente difficili da monitorare. La “sparizione” di queste macchine dal circuito delle verifiche periodiche è un problema sistemico. Molti noleggiatori denunciano la prima verifica, ma successivamente il controllo periodico si perde. Questo comportamento non solo infrange le normative, ma aumenta esponenzialmente il rischio di incidenti. Se pensiamo ad esempio alle gru a torre, che vengono frequentemente montate e smontate, occorre tenere presente che la normativa prevede che, trascorso un anno di tempo tra lo smontaggio e il montaggio esse debba essere sottoposta a verifica prima di essere impiegata in cantiere.
Le PLE, benché macchine più piccole e versatili, rappresentano dei grossi rischi di utilizzo. Per questa ragione il mondo dei noleggiatori, che rappresenta un’ampia fetta di soggetti che denunciano le PLE, hanno un ruolo cruciale nel far rispettare le normative vigenti in merito a manutenzione, sorveglianza ed ispezione.
Una rotta di miglioramento
Si parla moltissimo di sicurezza sulle PLE, spesso senza avere una reale percezione dello stato delle cose, in un contesto in cui questa tipologia di macchine, peraltro molto sorvegliata, è utilizzata per una pluralità di applicazioni in vari comparti produttivi e per lo svolgimento di diverse attività che presentano numerosi rischi peculiari. Inail, insieme alle associazioni di settore, lavora costantemente alla produzione di strumenti utili a questo scopo, come il portale CIVA, destinato a facilitare la gestione delle verifiche periodiche. Ma le responsabilità non si fermano ai soggetti addetti alla verifica dell produttori o agli enti normatori. Operatori, noleggiatori, imprese edili devono tutti contribuire attivamente: dalla formazione specifica all’acquisto e utilizzo di macchine conformi, fino al rispetto rigoroso delle verifiche obbligatorie.
In un settore così dinamico, la sicurezza deve essere una priorità condivisa basata sul rispetto delle norme e su una presa di responsabilità comune che parte dal costruttore e percorre tutta la catena del valore sino all’operatore. Non ce ne facciamo nulla di slogan accattivanti su una locandina, perché, come dimostrano i dati, è solo collaborando che si possono evitare tragedie e costruire un futuro più sicuro, per tutti.