Un nuovo escavatore idraulico a fune Liebherr HS 8130 HD sta eseguendo alcune operazioni di dragaggio fra le Alpi svizzere. Segnaliamo questo cantiere anche se non strettamente inerente i sollevamenti perché si tratta comunque di un cantiere dove è stata trovata una soluzione ingegnosa che potrebbe trovare applicazione anche in altri ambiti.
L’escavatore in questione è infatti montato su una chiatta ed equipaggiato con una benna mordente costruita dalla Negrini appositamente per raggiungere maggiori profondità e viene utilizzato per rimuovere grandi quantità di detriti dai filtri della diga del lago di Luzzone: “Queste operazioni consentiranno in futuro a grandi volumi d´acqua di defluire liberamente nella centrale elettrica di Olivone, in Ticino“ spiega Andrea Baumler, membro del consiglio d´amministrazione della Maggia Kraftwerke AG.
L´escavatore HS 8130 HD dispone di un motore diesel V8 a marchio Liebherr da 505 kW/686 CV, conforme agli standard europei in materia di emissioni e alla norma statunitense “Tier 4 final”.
TRASPORTO IMPEGNATIVO SU STRADE DI MONTAGNA
Il trasporto dell’escavatore fino al lago di Luzzone ha rappresentato una sfida enorme per Liebherr, per l’azienda francese S.E. Levage, proprietaria della macchina, e per la JMS Risi AG, incaricata del trasporto. Lungo il tratto che portava al cantiere, oltre a dover percorrere numerose serpentine, si sono dovuti attraversare due stretti tunnel di montagna e una diga alta quasi 225 m. Inoltre, prima del trasporto, si è dovuto liberare la strada da alcuni massi caduti.
Un trasporto così impegnativo verso un cantiere del tutto inusuale ha richiesto una stretta collaborazione tra le tre aziende coinvolte nel progetto, che hanno investito molto in termini di tempo e impegno in fase di progettazione. “Le numerose curve nell’ultimo tratto, la forte pioggia nonché il pericolo di caduta massi hanno messo a dura prova le operazioni di trasporto. Tuttavia, grazie a una meticolosa pianificazione e ad un mezzo di trasporto appropriato, non si sono verificati problemi di sorta” ha commentato Paul Hotz, responsabile della logistica presso JMS Risi AG.
La macchina è stata montata direttamente sulla sponda del bacino con l´aiuto di una gru mobile Liebherr. Successivamente, l’escavatore è stato trasferito e fissato su una chiatta, anch’essa montata in loco, ed è stato messo subito in funzione.
Attualmente si prevede che l´escavatore idraulico a fune dovrà lavorare per due anni, da maggio ad ottobre nel bacino ad alta quota sulle Alpi svizzere. La centrale di Olivone potrà essere rimessa in funzione a pieno ritmo solo al termine dei lavori.