mercoledì, 2 Aprile 2025

Mammoet completa la rilocalizzazione integrale di un frantumatore da oltre 1.300 tonnellate

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Moduli SPMT da quattro continenti, travi customizzate, slitte ad alta capacità e sincronizzazione ingegneristica. Una campagna di movimentazione eccezionale in ambito minerario, realizzata in tempi record senza smontaggi. Il know-how Mammoet si traduce in precisione strutturale e controllo operativo.

Nel contesto delle grandi operazioni di cava e miniera, quando un impianto entra nella fase di dismissione o rilocalizzazione, le sfide logistiche si trasformano immediatamente in sfide di sollevamento e trasporto pesante. L’intervento condotto da Mammoet per Codelco in Cile rappresenta un esempio compiuto di ingegneria integrata applicata al settore minerario, in cui 16 componenti strategici – inclusi sei elementi primari di un frantumatore – sono stati trasferiti senza disassemblaggio, in un’unica campagna, lungo un tracciato operativo di 4,5 chilometri.

Il cuore dell’operazione ha riguardato due elementi di massa critica: un silo da 1.100 tonnellate e un frantumatore da 1.300 tonnellate, quest’ultimo rimosso e rilocato come singola unità monolitica, senza smontaggi. Una decisione tecnica coraggiosa, ma giustificata da una strategia fondata sulla riduzione dei tempi, sull’abbattimento dei costi e sulla tutela dell’integrità strutturale dei componenti.

Una pianificazione meticolosa che ha coinvolto le due imprese per un anno e mezzo prima dell’operazione, come spiega Vanessa Labana, Sales Manager di Mammoet: “Abbiamo realizzato i tracciati, i disegni e risposto a tutte le problematiche tecniche, come pendenze, raggi di curvatura e larghezza della sede stradale per garantire il trasporto più rapido possibile”.

Per rendere operativa la strategia, Mammoet ha mobilitato attrezzature e risorse tecniche da diverse sedi internazionali: moduli SPMT sono arrivati dalla Malesia, sistemi di skidding dagli Stati Uniti, strumentazione accessoria dalla Colombia. Il parco mezzi impiegato comprendeva 160 linee d’assi8 pattini da 500 tonnellate8 sistemi di sollevamento da 400 tonnellate, oltre a travi, binari, martinetti e dispositivi di ancoraggio customizzati.

Ogni componente dei sei principali ha richiesto una metodologia dedicata: in prevalenza, sollevamento tramite martinetti a cremagliera e trasporto su moduli SPMT con travi di supporto. Il sistema di trasmissione ha comportato una sequenza combinata di sollevamento e slittamento laterale di 12 metri, a cui ha fatto seguito la rotazione e il riposizionamento finale.

“È stata una vera sfida – continua Labana – Abbiamo creato una trave di supporto su misura, rinforzata con piastre in piombo nei quattro punti di sollevamento, per evitare deformazioni durante il sollevamento”. Il frantumatore, per massa e complessità, ha imposto un protocollo di estrazione su slitte, innalzamento a quota operativa e successivo caricamento su SPMT, assicurato con sistemi di lashing multipunto per garantire la sicurezza dinamica durante il tragitto. Per consentire l’installazione in configurazione corretta, è stata predisposta una zona rotativa per orientamento a 180° del carico, replicando poi l’intero processo in sito d’arrivo, con abbassamento controllato e posizionamento finale su slitte.

Particolarmente significativa anche la movimentazione dell’unità galleria, su pendenza longitudinale dell’1%: due martinetti idraulici posteriori, azionati in tre fasi, hanno garantito l’assetto orizzontale del carico durante tutto il ciclo di traslazione.

In totale, l’intera operazione è stata completata in poco più di un mese, in anticipo rispetto alla tabella di marcia, evitando smontaggi strutturali e minimizzando l’impatto sulla produttività dell’impianto. Il coordinamento tra team tecnico, logistica, movimentazione e ingegneria ha garantito l’integrità delle attrezzature, il rispetto dei vincoli temporali e la totale sicurezza del personale coinvolto.

“Se avessimo seguito una metodologia tradizionale, Codelco avrebbe dovuto tagliare e smontare completamente le attrezzature, impiegando molto più tempo – conclude Labana – È la prima volta che Codelco affronta un progetto simile. Ora hanno in noi un partner affidabile per i progetti futuri, grazie alla nostra esperienza, flotta e competenza tecnica”.

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