Lo scalo calabrese continua a imporsi come snodo strategico nel Mediterraneo, consolidando la propria posizione nonostante le complessitĂ dello scenario geopolitico e le nuove direttive comunitarie in materia di traffici marittimi.
Il porto di Gioia Tauro ha chiuso il 2024 con un risultato senza precedenti, registrando una movimentazione complessiva di 3.940.447 TEU, un incremento significativo rispetto ai 3.548.827 TEU dell’anno precedente, pari a una crescita dell’11%. L’eccezionale performance dello scalo non è apparentemente rimasta scalfita dalle criticità derivanti dall’introduzione della direttiva ETS dell’Unione Europea, la quale, creando distorsioni nel mercato, rischia di penalizzare i porti mediterranei vocati al transhipment, favorendo i terminal concorrenti della sponda africana.
Se da un lato il contesto normativo ha imposto nuove sfide, dall’altro l’instabilità geopolitica nel Mar Rosso ha inciso profondamente sulle rotte commerciali globali, determinando la necessità per numerosi vettori di circumnavigare l’Africa per raggiungere Gioia Tauro. Nonostante tali difficoltà , il porto ha dimostrato un’elevata capacità di resilienza, confermando una crescita costante nell’ultimo quinquennio.
Nel corso del 2024, oltre all’incremento del traffico containerizzato, lo scalo ha avviato un processo di diversificazione dei servizi portuali, volto a consolidarne il ruolo nell’ambito della manutenzione e della riparazione navale. Un passo fondamentale in questa direzione è stata l’inaugurazione della banchina di ponente, destinata a ospitare il futuro bacino di carenaggio. Tale infrastruttura segnerà un punto di svolta per il porto, consentendo di offrire un servizio altamente qualificato alle unità in transito.
Parallelamente all’ampliamento delle infrastrutture operative, Gioia Tauro ha rafforzato il proprio parco macchine con l’arrivo di due nuove gru ship-to-shore, capaci di operare sulle portacontainer di nuova generazione fino a 25.000 TEU. Grazie a questi nuovi impianti, il terminal, gestito da MedCenter Container Terminal (MCT), dispone oggi di venticinque gru di banchina affiancate da tre gru mobili portuali (MHC – Mobile Harbor Cranes) e da centinaia di straddle carriers, destinati alla movimentazione terrestre delle unitĂ di carico. Il potenziamento delle attrezzature sottolinea la volontĂ del terminalista di mantenere lo scalo all’avanguardia, garantendo elevati standard operativi e una maggiore capacitĂ di gestione dei traffici marittimi globali.
Se il comparto container ha registrato una crescita significativa, lo stesso non si può dire per il settore automotive, che ha mostrato un’inversione di tendenza. Il terminal Automar, specializzato nella movimentazione di autovetture, ha infatti subito una flessione del 17% rispetto al 2023, attestandosi su un volume complessivo di 306.329 unità . Questo calo riflette le dinamiche complesse del mercato automobilistico internazionale e le difficoltà connesse alle catene di approvvigionamento.
L’anno si è inoltre contraddistinto per l’istituzione di una nuova impresa portuale, formalizzata attraverso la sottoscrizione unanime del regolamento di gestione e del piano economico-finanziario. La società , costituita ai sensi dell’articolo 17, comma 5, della legge 84/94, nasce dalla sinergia tra l’Autorità di Sistema Portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio, la MedCenter Container Terminal e le imprese portuali ex articolo 16, quali Sea Work Service, International Shipping e Universal Services. Il suo obiettivo principale sarà la fornitura di manodopera temporanea ai terminalisti e alle imprese ex articoli 16 e 18 della medesima legge, assicurando un modello più efficiente e regolamentato nella gestione della forza lavoro portuale.
Lo sviluppo infrastrutturale ha riguardato anche gli altri scali del sistema portuale di riferimento. A Vibo Valentia Marina, sono stati stanziati venti milioni di euro per il consolidamento strutturale della banchina Bengasi, garantendo così la continuità delle operazioni commerciali verso l’area industriale di Porto Salvo. Particolare attenzione è stata riservata anche al porto di Crotone, dove il prossimo 28 febbraio verranno inaugurati i lavori di sviluppo integrato del Porto Vecchio, un intervento mirato alla riqualificazione urbana e alla pedonalizzazione delle aree portuali, con l’intento di favorire il turismo crocieristico e nautico. Inoltre, nel porto commerciale della città , la realizzazione di un nuovo insediamento industriale ha già prodotto oltre cento nuove assunzioni nel giro di pochi mesi, segnando un significativo impulso economico per il territorio.
A margine del bilancio annuale, il presidente dell’AutoritĂ di Sistema Portuale, Andrea Agostinelli, ha sottolineato con soddisfazione le capacitĂ di tenuta del porto rispetto alle criticitĂ esterne, attribuendo tale successo alla fiducia e agli investimenti degli operatori terminalistici. “Un bilancio certamente molto positivo, che evidenzia le straordinarie capacitĂ di resistenza di questo porto rispetto a fattori esterni che avrebbero potuto pregiudicare la nostra ‘performance’, anche e soprattutto grazie alla fiducia e agli investimenti dei nostri terminalisti. Non c’è alcun dubbio che il 2025 ci porterĂ altri grandi risultati”, ha dichiarato Agostinelli, pur esprimendo rammarico per il fallimento del progetto industriale di Baker Hughes nel porto di Corigliano, una vicenda che, sebbene deludente, non intaccherĂ il trend di sviluppo e le nuove progettualitĂ che coinvolgono l’intero sistema portuale