“Quando sono stato contattato per coadiuvare al lavoro di traslazione e demolizione di questa gru, una vecchia CMB scarica containers del peso totale di circa 500 t, ho provato una certa emozione, al momento inspiegabile. Era la gru che mio papà aveva montato nel lontano 1972 con l’impresa di famiglia, la ditta Giuseppe Albamonte, la prima gru scarica containers installata nel porto di Palermo. Di questo lavoro, eseguito ai tempi senza ausilio di autogru ma con falconi, mio papà me ne parlava sempre e, particolare da evidenziare, mi raccontava sempre del contratto relativo a tale lavoro che era stato discusso e controfirmato, con la società CMB spa di Bra (Cn), nell’area bar di un noto albergo nel centro di Palermo. Perché? Perché mio papà aveva preferito non fare nemmeno avvicinare il cliente ai nostri uffici di allora in quanto ritenuti non belli. Proprio così! Quindi, dopo quasi 50 anni dalla sua installazione, il nuovo cliente, pur sapendo che non vivevo e lavoravo più a Palermo da oltre 20 anni, mi contattò e mi disse che bisognava demolire la gru CMB e mi chiese se volessi dar loro una mano. Certo, risposi senza alcuna esitazione, e non disponendo più di un ufficio a Palermo, nemmeno brutto, organizzai d’istinto un incontro presso un’area bar di un albergo in Palermo dove discussi e conclusi il contratto di rimozione e demolizione della vecchia CMB. I casi della vita!”
Questo il racconto di Michele Albamonte, responsabile commerciale di Sae Italia SpA di Piacenza, protagonista nel porto di Palermo per attività eccezionali finalizzate alla traslazione della gru CMB dalla banchina “Quattro venti” a un’area adiacente adibita alle successive opere di demolizione.
“Prima di provvedere alle attività in questione” ha continuato Michele Albamonte, “abbiamo interpellato un ingegnere di Palermo, Alessandro Conti, per verificare le condizioni strutturali della gru prima di essere rimossa dalla sua vecchia posizione e, dopo opportuni rinforzi a una parte della struttura, abbiamo infine interpellato l’eccellenza delle movimentazioni eccezionali, la Fagioli SpA di Reggio Emilia.”
Per la traslazione sono stati impiegati carrelli modulari semoventi di proprietà Fagioli SpA, denominati SPMT, mentre per la successiva demolizione è stata impiegata un’autogru di Sae Italia SpA, con una portata max di 400 t, unitamente a piattaforme aeree semoventi da 48 m e a un paio di bilici per la rimozione delle parti demolite dall’area cantiere.
“Unico evento negativo durante tale cantiere l’improvvisa scomparsa del nostro operatore addetto proprio alla conduzione dell’autogru da 400 t, Salvino Di Paola” ha concluso Albamonte, “fedele e capace collaboratore per oltre 30 anni! Ecco, voglio concludere questo articolo con un pensiero rivolto a questa straordinaria figura che ha condiviso con me momenti importanti della mia vita professionale e non. Ciao Salvino!”