Sogin ha completato, poche ore fa, l’installazione – nella centrale nucleare di Latina – a 45 metri di altezza – di un modulo di sollevamento speciale (realizzato dalla Emis di Sassoferrato) che servirà alla movimentazione delle parti metalliche ricavate dalle prossime operazioni di smantellamento dei sei generatori di vapori (boiler).

I boiler sono strutture d’acciaio – identificate dal colore rosso – alte 24 metri, con un diametro di 5,7 metri, del peso di 600 tonnellate l’una, posizionate all’esterno dell’edificio reattore. Durante l’esercizio della centrale, i boiler trasferivano il calore dall’anidride carbonica all’acqua, producendo il vapore necessario ad attivare le turbine e a produrre energia elettrica. Il progetto di smantellamento ha previsto l’utilizzo di un sistema di sollevamento di grande precisione – fornito, con personale tecnico, da Mammoet Italy – denominato jack-up, che utilizza martinetti idraulici azionati in modo sincronizzato – per consentire l’elevazione progressiva della gru Emis fino alla quota massima prevista.

Nell’operazione di montaggio sono state utilizzate 240 “cassette” in verticale, insediate partendo dalle quattro basi di posizione dei martinetti. Il sollevamento è stato gestito da personale specializzato, secondo turni in regime continuativo di 24 ore.
Questa scelta tecnologica, adottata a livello internazionale nei cantieri industriali più complessi, testimonia la volontà di Sogin di coniugare innovazione, precisione strutturale ed efficienza operativa per svolgere questo lavoro nella massima sicurezza, dovendo operare in uno spazio ristretto tra l’edificio controllo e l’edificio reattore della centrale.

Il progetto prevede ora, la fase finale di isolamento dei sei generatori di vapore dall’ambiente esterno – con il posizionamento di speciali pannelli e profili metallici. Al termine inizieranno le operazioni di taglio di ciascun boiler in nove parti cilindriche, procedendo progressivamente dall’alto verso il basso. Le porzioni cilindriche saranno portate a terra attraverso l’utilizzo della gru a torre e trasferite nella stazione di trattamento materiali, già realizzata, dove saranno trattate e decontaminate con l’impiego di sistemi robotizzati ad alta tecnologia.

























