La presenza di Faresin Industries a Bauma 2025 si configura come un momento di consolidamento strategico e tecnologico per l’azienda di Breganze, che si presenta all’appuntamento di riferimento per il settore construction con una gamma articolata di sollevatori telescopici, concepiti per rispondere alle esigenze più complesse della cantieristica contemporanea. La casa vicentina, storicamente votata alla progettazione e realizzazione di sollevatori telescopici per impieghi agricoli, industriali e in ambito construction – a cui si affianca la storica produzione di carri miscelatori e strumenti per l’analisi della razione per il settore zootecnico – articola la propria proposta attorno a tre nuclei progettuali distinti, ma sinergici: l’estrema compattezza funzionale del nuovo FS 6.26, l’evoluzione morfologica e digitale della gamma FS Middle, e la piena maturità applicativa dei sollevatori a trazione elettrica, culminante nella serie Big Range.
Un nuovo idolo multitasking

Il FS 6.26 — il più compatto dei telescopici mai realizzati da Faresin — rappresenta una riformulazione ingegneristica dell’architettura FR6.26, modello storico con oltre 2.000 unità operative nel mondo. A distinguerlo, una geometria contenuta (altezza inferiore ai 2.000 mm, larghezza di appena 1.920 mm, raggio di volta di 3.250 mm) combinata a un passo lungo, che ne ottimizza la distribuzione dei carichi e garantisce una sorprendente stabilità dinamica anche su fondi a bassa portanza. L’attitudine multitasking si rivela nell’adattabilità a contesti operativi eterogenei: dalla logistica municipale al noleggio professionale, passando per l’impiego in ambienti fangosi o con forti disomogeneità del terreno.
Sul piano propulsivo, il modello introduce una trasmissione a gestione elettronica stepless da 0 a 30 km/h, articolata su tre logiche funzionali: modalità “automotive”, con risposta diretta alla coppia richiesta; “EcoSmart”, che privilegia l’efficienza termodinamica; e “creeper”, concepita per l’impiego sinergico con attrezzature ausiliarie grazie alla dissociazione tra velocità d’avanzamento e regime motore. L’intervento di regolazione automatica sui giri motore a freddo, il controllo del surriscaldamento idraulico e il contenimento dei fuori giri concorrono a elevare la durata utile del sistema, determinando un abbattimento dei consumi fino al 30% rispetto alla generazione precedente.
Il circuito idraulico è stato riprogettato ex novo e si avvale ora di una pompa ad ingranaggi da 80 litri/min a 210 bar. I distributori in flow sharing garantiscono la possibilità di gestire simultaneamente tre manovre, mentre il controllo elettro-proporzionale dei movimenti del braccio — estensione, rientro e brandeggio (con angolo operativo di 155°) — assicura progressività e precisione anche nelle fasi più gravose. La gestione del flusso costante, attivabile direttamente dalla cabina, consente l’utilizzo ottimizzato di accessori come spazzatrici o attrezzature per la pulizia.
All’interno, la cabina si distingue per la generosità volumetrica e per un’organizzazione ergonomica dei comandi, dominata da un display a colori da 5” che centralizza i parametri operativi. Il joystick elettro-proporzionale integra l’inversore di marcia, soluzione derivata dal dialogo diretto con l’utenza professionale, finalizzata a ottimizzare le manovre senza interruzione della presa sul volante. A completare il profilo tecnico concorrono assali a slittamento limitato, freni in bagno d’olio e componentistica pensata per un utilizzo sistemico in ambito off-road.

A prova di futuro
Se il FS 6.26 rappresenta la quintessenza dell’approccio compatto e universale, la serie FS Middle si configura invece come una vera e propria piattaforma modulare concepita per il cantiere interconnesso. Evoluzione della quarta generazione dei telescopici Faresin, questa nuova gamma abbraccia integralmente l’integrazione digitale e si struttura per l’interoperabilità con sistemi IoT avanzati, in un’ottica di gestione predittiva del parco macchine e ottimizzazione operativa del ciclo di lavoro. I modelli offrono bracci telescopici con estensione compresa tra i 7 e i 10 metri e portate operative tra 3,5 e 4 tonnellate, in combinazione con motorizzazioni Deutz Stage V da 55 a 100 kW, dotate di sistemi DOC+DPF+SCR per il trattamento dei gas esausti.
La trasmissione HVTronic — punto apicale dell’offerta cinetica — unisce variazione continua idrostatica e doppio rapporto meccanico, garantendo l’assenza di discontinuità di coppia fino a 40 km/h. Le quattro modalità selezionabili (Ecodrive, Slow, Creeper, Forklift) permettono un adattamento puntuale alle specifiche condizioni operative, dai movimenti di precisione alle manovre in pendenza, fino al sollevamento sincronizzato con attrezzature idrauliche.
Strutturalmente, il braccio realizzato in acciaio S420 con profilo a doppia C è coadiuvato da una serie di funzioni intelligenti: limitazione elettronica dell’altezza, rallentamento progressivo a fine corsa, modalità flottante per l’adattamento al terreno e automatismi per accessori come benne o forche. Il modulo Ecofast-E, ove presente, consente un controllo fluido dei movimenti anche a bassi regimi, grazie alla compensazione elettronica del carico. La cabina, completamente riprogettata, introduce un ambiente a visibilità totale, con vetrature panoramiche e display interattivi da 5” o 7” integrati nei sistemi di climatizzazione e illuminotecnica.

Big Range, zero emissions
Chiude il trittico espositivo la gamma Full Electric, emblema dell’approccio Faresin alla decarbonizzazione del cantiere. Dopo aver introdotto nel 2018 il primo sollevatore telescopico completamente elettrico, il 6.26 Full Electric — oggi giunto alla seconda generazione — Faresin estende la sua offerta con la serie Big Range: tre nuovi modelli (14.42, 17.40 e 17.42) in grado di operare fino a 17 metri di altezza e movimentare carichi fino a 4,5 tonnellate, mantenendo prestazioni equiparabili ai corrispettivi endotermici.
Le macchine Full Electric Faresin combinano batterie ad alta densità energetica, logiche di gestione intelligenti della potenza e componentistica ottimizzata per ridurre al minimo la manutenzione. L’autonomia dichiarata fino a 8 ore di lavoro effettivo, unita alla presenza di stabilizzatori anteriori per una stabilità trasversale impeccabile, ne fanno una soluzione pienamente integrabile nei cantieri a basse emissioni e nelle aree urbane soggette a restrizioni ambientali. La silenziosità operativa, l’assenza di CO₂ in emissione e l’adattabilità a contesti indoor e outdoor confermano la validità di un approccio progettuale che coniuga prestazione e sostenibilità senza compromessi.