Attualmente dalla sede di Viadana, nel mantovano, Almac distribuisce una gamma di piattaforme composta dai modelli Bibi 410, Bibi 510, Bibi 510-A, Bibi 630, Bibi 630-L, Bibi 630-BL, Bibi 830-BL, BiEasy 1.5 e BiApple 2.0. Lo sviluppo dei prodotti avviene con l’ausilio dei moderni sistemi di progettazione meccanica agli elementi finiti, ottimizzando così tempistiche e risultati di processo, mentre la qualità è garantita dalla scrupolosa scelta di materiali e componenti di qualità, nonché da rigorosi percorsi di collaudo che permettono al Cliente di affidarsi a piattaforme sicure, robuste e affidabili. La Bibi850-BL con livellamento su due assi e possibilità di traslazione in quota è, a oggi, il modello più richiesto.
Avere il coraggio delle proprie idee. Indubbiamente sono queste le parole che meglio riassumono la breve (ma intensa!) storia di Almac Italia, giovane azienda fondata all’inizio del 2013 da Pietro Agosta Del Forte e Andrea Artoni. Due persone che in piena crisi hanno deciso di scommettere sul concetto di una piattaforma assolutamente nuova e, non c’è che dire, unica. Vero è che Andrea Artoni proviene dallo stesso settore in cui Almac Italia sta muovendo i suoi passi, ossia quello delle piattaforme aeree. Ma come può un’azienda, esperienza di uno dei fondatori a parte, nascere in piena crisi e, in poco meno di due anni, vendere oltre 100 macchine e fatturare qualcosa come 2 milioni di euro o poco più? La risposta è semplice: proponendo al mercato una macchina che nessun altro costruttore produce, ma soprattutto che con la sua originalità risponda a esigenze chiare e reali, come fanno appunto le piattaforme Almac, che si basano tutte su un concetto tanto semplice quanto geniale: coniugare i plus di una piattaforma scissors con quelli di una piattaforma ragno. Il risultato è una piattaforma con elevazione a forbice allestita su carro cingolato, destinata a operare in sicurezza e con facilità anche in condizioni gravose (come per esempio terreni fangosi e/o in pendenza) e super compatta. Ma non solo. Grazie alla possibilità di scegliere un carro cingolato con sistema bi-livellante (che quindi delega la stabilizzazione ai cingoli piuttosto che a classici stabilizzatori) le piattaforme Almac risultano essere ancora più versatili e comode nell’utilizzo. Semplice. Ma in realtà dall’idea alla sua realizzazione il lavoro svolto dal team di Almac non è stato poco: per far vedere la luce alle piattaforme della gamma Bibi, BiEasy e BiApple è stato necessario l’impegno di uno staff di ben tre persone all’ufficio tecnico che in due anni hanno progettato 6 modelli completamente nuovi arricchiti con altrettante varianti di gamma (equipaggiamenti specifici per ogni settore). Il primo modello è stato presentato nell’autunno 2013 e, a distanza di 18 mesi, sono già state consegnate oltre 100 unità di cui oltre la metà montate su Carro cingolato Bi-Livellante (a partire dalla primavera 2015) per il quale Almac sta portando avanti la domanda di riconoscimento di brevetto internazionale.
Le scelte produttive di Almac sono state guidate da due obiettivi principali: da una parte garantire la massima qualità abbinata comunque a costi contenuti e dall’altra mantenere una struttura snella e reattiva alle richieste del mercato. Per questo in Almac avviene la progettazione delle macchine dalla A alla Z che comprende anche la scelta dei diversi fornitori della componentistica necessaria. Una volta che i componenti giungono a Viadana, i dipendenti Almac procedono all’assemblaggio delle macchine e al successivo collaudo. La componentistica utilizzata è in prevalenza di origine italiana e tedesca. In Almac sono in grado di realizzare macchine non solo standard, ma anche completamente customizzate. Per esempio l’attuale gamma agricola è stata realizzata su richieste specifiche del cliente, mentre in ambito industriale si privilegiano le richieste specifiche dei dealer internazionali: seguendo questa linea di produzione sono nati modelli come la nuova Bibi850-HE Light che farà il proprio esordio al GIS di Piacenza il prossimo ottobre.
LE MACCHINE DEL FUTURO
Al GIS Almac ha presentato la nuova Bibi 850-HE Light, piattaforma scissors cingolata con stabilizzatori verticali e altezza operativa di 7,9 m progettata appositamente per il mercato italiano. Rispetto al modello Bibi 850-BL la nuova HE Light pesa solo 1.550 kg (450 in meno della BL) ed è più compatta, riuscendo a passare attraverso spazi di soli 80 cm (contro l’1,3 m necessari alla BL). Invariata la portata (250 kg) e il numero di persone ammesso in cesta (due) che è una navicella traslabile con parapetti smontabili per garantire il passaggio in posti con altezze inferiori ai 2 m. Data la presenza degli stabilizzatori (il cui posizionamento è di tipo automatico come per la BL) l’area di stabilizzazione è doppia: con una larghezza di stabilizzazione di 1 m si può giungere a 6 m di altezza di lavoro, mentre l’altezza operativa massima richiede un’area di stabilizzazione di 1,3 m di larghezza. L’alimentazione della Bibi 850-HE Light è affidata a un motore endotermico (benzina o diesel a scelta) abbinato a un’elettropompa da 220V (2,2 kW).
Entro l’inizio del 2016 Almac ha in programma di presentare al mercato anche la sua prima piattaforma ibrida con batterie al litio e motogeneratore, per la ricarica delle batterie durante l’uso della macchina in esterno con motore endotermico. Il kit H4M (Hybrid for Motion) sarà disponibile sia sulle versioni BL che HE.
HA DETTO
“Il settore che ci ha dato maggior soddisfazione è sicuramente quello industriale; i nostri clienti sono sia noleggiatori che utilizzatori finali ma siamo molto contenti anche dei risultati ottenuti dal settore agricolo, nel quale non vantavamo un’esperienza diretta ma dove abbiamo dedicato il maggior impegno progettuale che ci ha ampiamente ripagato”. Andrea Artoni, titolare di Almac Italia.