Questo modello è interamente ripensato a livello di progettazione tecnica. La prima grande novità la a carico della cinematica. Al posto di un braccio in tre parti articolate e supportate da due cilindri, i progettisti hanno scelto una struttura alimentata da un unico cilindro e un sistema a perno che favorisce la rapidità del movimento. Inoltre, un pendolare di 1.500 mm migliora l’accesso alla zona di lavoro. Questo dispositivo offre una versione semplificata della parte adibita al sollevamento, dando un contributo fondamentale alla riduzione globale del costo. Seconda grossa rivoluzione sta nella trasmissione basata su motori di ruote. La macchina conserva il suo carattere fuoristrada grazie a un controllo e una gestione della ripartizione dell’olio idraulico nei quattro motori delle ruote e il blocco differenziale idraulico su richiesta. Sulla Man’go 12 anche il motore cambia..posto. Il propulsore adesso è situato nel telaio, posizione che consente un centro di gravità più basso e contribuisce a migliorare la leggerezza della macchina. Questa progettazione ha inoltre permesso di ridurre la larghezza della torretta per privilegiare la visione dell’operatore sulle ruote direttrici; il che migliora significativamente la sicurezza nei cantieri
E poi, rivoluzione nella rivoluzione, il nome scelto dal Costruttore francese: Man’go 12. Terminologia completamente diversa dalle sigle già in uso (come TJ o ATJ) per sottolineare la completa diversità dalle altre piattaforme sia a livello tecnico, come visto sopra sia in termini di design e di carta grafica.Ma sebbene il nome cambi, la Man’go 12 riunisce tutte le caratteristiche costitutive del marchio francese, fra cui agilità nei moviment, sicurezza dell’operatore nel cestello, diagnostica integrata e capacità di trazione in fuoristrada.
I PLUS IN BREVE
Grazie alla nuova concezione Man’go 12 presenta numerosi vantaggi:
– Leggerezza: con un peso vicino alle 4 t, la piattaforma è più leggera di circa una tonnellata rispetto alle concorrenti;
– Compattezza: 1,80 m di larghezza, sono 10 cm di meno delle concorrenti, quindi maggiore facilità a muoversi in ambienti ristretti, particolarmente nel centro città e in cantieri stretti;
– Semplicità: l’operatore abituato a usare le piattaforme Manitou ritrova i propri riferimenti grazie all’uniformità dei comandi nel cestello rispetto alle gamme ATJ/TJ. La macchina prevede un solo joystick per sollevare tutta la struttura; questo faciliterà la presa in mano della macchina.
– TCO ridotto: attrattività all’acquisto, risparmio sui costi di trasporto, consumi moderati grazie a un motore ridotto e a una gestione elettronica del regime motore.