C’è un Merlo a bordo! In effetti il sollevatore telescopico P120.10 HM di Kiloutou-Cofiloc salito sulla supernave deck carrier ship di un armatore coreano – lunga 152 e larga 38 metri – per alcuni giorni ormeggiata alle banchine del TIV (Terminal Intermodale Venezia) di Porto Marghera, è uno dei modelli a tutta efficienza del costruttore di Cervasca. Progettato per il sollevamento di grandi portate, con un peso di 17,2 ton e una capacità di sollevamento di 12 ton – 7 alla massima altezza di 9,4 metri – sul ponte dell’enorme porta container il sollevatore telescopico della flotta a noleggio Kiloutou-Cofiloc è sembrato poco più di un puntino arancione su un foglio bianco.
D’altra parte, la supernave trasportava tre colli immensi ad alto contenuto ingegneristico, realizzati da un’azienda locale del paese asiatico e Porto Marghera ha le dimensioni e l’importanza di uno snodo commerciale fondamentale per le merci provenienti o destinate ai porti del Mediterraneo, del Mar Nero, dell’India, del Medio e dell’Estremo Oriente. La fase di carico è stata preceduta dalla preparazione – con l’ausilio dello stesso sollevatore P120.10 HM – del grillage, ovvero delle strutture di appoggio degli imponenti colli sul ponte di coperta.
Abituato a muoversi su terreni fangosi, zone montane e spazi angusti, il sollevatore fisso Merlo ha operato senza problemi, agevolato dalle tre modalità di sterzata. Per il sollevamento e la movimentazione, il P120.10 HM ha utilizzato un gancio su zattera, adeguato alla sua portata nominale. A vigilare e rendere sicura ogni operazione, il controllo dinamico del carico sempre di progetto Merlo, l’ormai noto MCDC che identifica il peso e la posizione del carico, calcolandone l’indice di stabilità. Se questo dovesse raggiungere il limite di sicurezza, l’MCDC impedisce automaticamente movimenti che potrebbero comportare il ribaltamento del mezzo. Infine, grazie alla trasmissione idrostatica e alla traslazione laterale del braccio, il sollevatore può collocare il carico con precisione millimetrica. Il gravoso impegno sulla supernave ha richiesto molte energie che il motore da 145 CV Tier 4 Interim a gestione elettronica ha gestito con la massima efficienza. La tecnologia Eco Power Drive infatti regola automaticamente i giri motore in base alle condizioni operative, riducendo il consumo di carburante fino al 18 per cento. Che dire? Con queste prerogative non si è potuto che dire, alla fine, “Missione compiuta”!