martedì, 23 Dicembre 2025

MEDINA MADE WITH PILOSIO

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Quando fanno qualcosa, in Medio Oriente lo fanno in grande. 115 miliardi di dollari di investimento, termine lavoi nel 2020, 2 milioni di metriquadri di ampliamento, 8 milioni di metri cubi di calcestruzzo utilizzati. Questi sono i numeri del progetto di ampliamento della Moschea del Profeta, in Arabia Saudita. “Siamo parte di un progetto di portata storica” ha commentato Dario Roustayan, CEO di Pilosio. “Questa commessa riguarda solo la prima fase del progetto, che avrà uno sviluppo importante per noi almeno fino al 2020”. Queste le parole che hanno accompagnato l’annuncio dell’acquisizione della commessa multimilionaria in Arabia Saudita: si, perché i ponteggi e le casseforme prodotte in provincia di Udine andranno infatti a supportare il faraonico progetto di espansione della Moschea del Profeta alla Medina. Si tratta del progetto più importante mai realizzato nella storia dell’azienda, per volumi e per valore economico.

Quello relativo alla Medina è uno tra i progetti più significativi nel settore delle costruzioni a livello mondiale per i prossimi anni. Gli interventi non riguardano solo l’espansione della Moschea del Profeta e della relativa piazza (metratura totale di 2 milioni di mq), che consentiranno di ospitare 1,2 milioni di fedeli, ma anche lo sviluppo delle infrastrutture, dei collegamenti e degli edifici circostanti, conosciuti con il nome di Al-Ruwaq.

“Dopo l’aeroporto di Jeddah e le commesse a La Mecca, per la nostra azienda il mercato saudita si dimostra ancora una volta il più importante.” La fornitura della Pilosio, che si esaurirà in questa prima fase a fine 2015, prevede la vendita di strutture di sostegno realizzate con il sistema multidirezionale MP e casseforme modello P300, entrambi prodotti di punta della società friulana, per l’esecuzione di una parte dei solai della megastruttura che avrà una metratura totale di circa 650.000 mq.

Pilosio_Madinah Expansion 03_okIl progetto nei dettagli
La porzione di progetto di costruzione della “Madina Haram Expansion” di cui Pilosio si dovrà occupare, riguarda una superficie di 400.000 mq in totale; l’attuale zona di interesse è di circa 20.000 mq con livello di fondazione tipico a -15,80m s.l.m.
L’attrezzatura richiesta serve per il getto del piano denominato “ground zero” a quota 0,00m e di quello sottostante interrato a quota -5,15m.
Il team Pilosio che si occupa esclusivamente del progetto saudita, ha lavorato a strettissimo contatto con l’ufficio tecnico del cliente. Solo unendo le sinergie dell’ufficio tecnico Pilosio e del personale operativo in loco si è riusciti a determinare la soluzione tecnica ideale per l’ottimizzazione del cantiere stesso.
Nello specifico, particolare attenzione è stata posta dal cliente nei confronti della velocità di montaggio e smontaggio e ai sistemi di movimentazione delle strutture temporanee di sostegno al fine di garantire una gestione ottimale di tutte le fasi costruttive, limitando i costi e re-impiegando in più fasi l’attrezzatura fornita. Numerosi sono stati gli studi di fattibilità messi a confronto al fine di scegliere la soluzione tecnica che meglio rispondeva alle esigenze e aspettative del cliente. La decennale esperienza dei progettisti e il lavoro di squadra con il cliente sono stati determinanti per il buon esito del progetto in questa prima fase e, sicuramente, ha gettato le basi per il successo di questa grande commessa.
Sono stati organizzati corsi di formazione tecnica a diversi livelli oltre alla realizzazione di mock-up in loco, ovvero di pre-montaggio delle strutture.

Attrezzatura per il getto del 1° solaio e 2° solaio (shoring)
L’esigenza del cliente prevede il getto del solaio a quota 0,00m e successivamente quello a quota sottostante -5,15m.
Le alternative tecniche proposte da Pilosio consistevano nella realizzazione di una griglia di torri di sostegno (dimensioni tipiche 1,0 x 1,5m per un’altezza media di circa 15m) da realizzare con il sistema Simplex o Multidirezionale MP oppure con l’utilizzo combinato dei due sistemi. La scelta finale è ricaduta sull’utilizzo esclusivo del sistema Multidirezionale MP per la sua maggiore flessibilità di installazione in aree con particolari restrizioni geometriche e su fondazioni con diversi livelli di imposta (capacità portante richiesta: circa 50kN/piede, comunque garantita dai tre sistemi).
La soluzione tecnica prescelta è stata poi ulteriormente implementata per sfruttare al meglio le caratteristiche del prodotto Pilosio e per permettere una più fluida organizzazione del cantiere.
In particolare:
– ogni singola torre MP è stata “pensata” suddivisibile in almeno due parti in altezza. La parte sovrastante può rimossa mediante traslazione lasciando il sistema di supporto già nella configurazione finale per accogliere il getto del secondo solaio a livello -5.15m;
– l’assemblaggio completo delle torri MP può essere realizzato sia in opera che in un’area dedicata. In questo secondo caso, le torri vengono spostate e collocate nella posizione finale mediante le gru presenti in cantiere;
– una volta il getto realizzato, le torri possono essere smontate in opera oppure ricollocate singolarmente o a gruppi in aree adiacenti. Lo spostamento delle torri avverrà mediante un sistema di ruote da fissare alla base della torre sulle 4 colonne per permettere una veloce traslazione.
Per contenere il getto delle travi ribassate da 3m di altezza presenti nei due solai, si è optato per l’utilizzo di casseforme standard P300 con appoggio direttamente sulle torri MP.

Ripuntellazione (Reshoring)
La ripuntellazione del solaio a quota 0.00m si è resa necessaria per trasferire il carico gravante dei solai sovrastanti sulle fondazioni palificate posizionate a quota -15.80m.
La soluzione tecnica adottata da Pilosio prevede ancora l’uso del sistema Multidirezionale MP configurato in modalità alta portata. La nuova torre MP HD è stata ottenuta accoppiando e collegando tra di loro con elementi standard, 16 montanti per ogni colonna della torre fino a raggiungere la portata minima desiderata (nel caso specifico si raggiunge la considerevole portata di 600kN a colonna). Le torri finali così ottenute sono state poi collocate in corrispondenza dei carichi agenti, svincolando il solaio da qualsiasi sollecitazione.

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