Non capita spesso di avere la possibilità di lavorare in spazi così importanti per il patrimonio culturale di una città, all’interno di stanze frequentate dalle più importanti personalità della cultura da oltre quattro secoli. La sala maffeiana, che fa parte del complesso filarmonico di Verona, è un importantissimo pezzo di storia del Veronese, oltre che un grande esempio di architettura rinascimentale. I lavori di costruzione iniziarono nel 1605 su progetto dell’architetto Domenico Curtoni che si ispirò al teatro Olimpico di Vicenza progettato dal Palladio, ma la Gran sala, come veniva chiamata originariamente, rimase incompleta per anni per mancanza di fondi che finanziassero la costruzione di un palcoscenico e di una platea per il pubblico. Divenne uno spazio per gli eventi mondani come il carnevale o i festeggiamenti per il primo maggio e un luogo di ritrovo per i filarmonici, un’accademia di intellettuali nata nel 1543 frequentata da scienziati, filososfi, drammaturghi e musicisti. Con l’inizio del Settecento, le sorti dell’accademia filarmonica furono risollevate da un nuovo membro dell’associazione: Scipione Maffei, storico e drammaturgo veronese, insistette affinché la Gran sala fosse terminata per poter ospitare concerti ed eventi culturali e successivamente organizzò l’allestimento del museo lapidario presente ancora oggi nel giardino del teatro. Terminati i lavori, il teatro fu inaugurato il 6 gennaio del 1732 con la “Fida Ninfa” dello stesso Maffei, musicato da Antonio Vivaldi. Nel 1749 il teatro fu distrutto da un incendio ma dopo i lavori di ricostruzione tornò ad ospitare eventi e concerti, fra cui l’esibizione nel 1770 di un giovane musicista chiamato Wolfgang Amadeus Mozart, che grazie alla sua performance venne nominato Maestro di Cappella onorario dell’accademia filarmonica. Il teatro subì ulteriori lavori sul finire del secolo, fra cui la costruzione dell’attuale pavimentazione in legno e l’installazione di un grande lampadario.
L’intervento di Up Rent di Scaligera Service
Proprio il grande lampadario veneziano installato sul soffitto a cassettoni della sala è l’oggetto del supporto al controllo strutturale statico a cui ha contribuito Up Rent di Scaligera Service. Il sopralluogo dei tecnici di Up Rent è servito, i fase preliminare, a valutare spazi ed eventuali ostacoli del contesto di lavoro. La scelta della piattaforma aerea per l’intervento è ricaduta sul modello Bluelift Ruthmann SA 26, che permette un’altezza di lavoro di 26 metri e grazie all’alimentazione elettrica con batterie al litio a zero emissioni è una soluzione perfetta per il lavoro negli spazi interni. Un’altra caratteristica fondamentale di questa PLE cingolata è il rapporto tra il peso scaricato a terra e la portata del solaio, grazie agli stabilizzatori regolabili che permettono un grande margine di adattamento anche in luoghi stretti e condizioni di spazi ridotti. Il sistema di controllo da remoto tramite radio comando rende questa cingolata una macchina sicura e versatile, in grado di portare a termine con successo interventi molto diversi tra loro.
Il lampadario della Gran Sala è stato controllato, quindi, in modo irreprensibile, senza intaccare la struttura di un monumento che nel corso dei secoli è sopravvissuto a incendi e bombardamenti e che continua ad ospitare eventi di grande importanza culturale.