Per Diego Vernazza MAN è l’acronimo di “Mai Avuto Noie”. Una notevole dimostrazione di qualità e di apprezzamento quella che il titolare di Vernazza Autogrù ha fatto al Costruttore tedesco.
“L’incontro con MAN risale agli anni ’80” racconta Diego Vernazza. “Tutto merito di un MAN 33.365 6×6 che acquistammo in quegli anni e che ci garantì un servizio davvero eccezionale, tanto che ne restammo conquistati. Da allora possiamo dire di avere un rapporto privilegiato con la Casa tedesca: infatti, circa l’80% dei nostri camion sono MAN. Sono stati i nostri autisti a ‘riconiugare’ l’acronimo del brand in “Mai Avuto Noie”, perché sono proprio loro i più entusiasti di questa scelta aziendale”.
Si tratta di un’opinione che conta, anche perché è il risultato non di un singolo veicolo fortunato, ma di parecchi. La flotta di Vernazza Autogrù è infatti costituita da oltre 200 veicoli che consentono all’azienda di affiancare all’attività di sollevamento altre mission come i trasporti, spesso in regime di eccezionalità, per dare un servizio sempre più completo ai clienti.
Così il parco si compone di 75 autogrù tra telescopiche, cingolate, tralicciate e montate su cinque carri MAN, a cui si affiancano oltre 30 camion per trasporti merci ed eccezionali, dei quali 18 MAN tra TGX, TGS e TGA e una quarantina di semirimorchi.
“I nostri veicoli viaggiano sempre a pieno carico, spesso su strade sterrate per raggiungere i vari cantieri, quindi tutta la meccanica è sottoposta a stress notevoli. Infatti, gli optional che vogliamo sempre sono le sospensioni rinforzate e gli assali da 9 t e la differenza si vede: dopo 500 mila km la catena cinematica dei MAN è ancora in piena efficienza, mentre non è sempre così con altri veicoli” ha dichiarato ancora Diego Vernazza che ha aggiunto: “Un’ulteriore caratteristica che ci porta spesso a scegliere MAN è la robustezza e allestibilità del telaio: per esempio, con piattaforme aeree che arrivano fino a 70 m, diventa fondamentale poter contare su una struttura robusta e rigida, ma che faciliti anche il lavoro dell’allestitore, sia come conformazione base, sia attraverso una serie di optional, come le cabine con tetto basso, che ci aiutano a ottimizzare l’insieme che andiamo a realizzare. Senza dimenticare la tara che per noi è fondamentale: quindi un telaio robusto ma anche leggero e poi accessori come i serbatoi di alluminio che ci permettono di avere anche cinque metri di sbraccio in più sulla gru. Tutti aspetti che per le nostre mission rivestono un’importanza fondamentale”.