Eccola, la nuova generazione JLG di piattaforme a pantografo per lavorare in modalità fuoristrada (RT), anche in versione elettrica (ERT). La nuova famiglia rivelata dal costruttore americano a Conexpo 2020 contempla modelli da 1,7 m di larghezza e da 7, 9, 10, 12, 14 m di altezza operativa. Tutti i modelli sono disponibili con motore diesel, propulsione elettrica o a batteria.
Il nuovo modello ERT4769 a batteria si presenta subito come esemplare top di gamma, il più alto della propria categoria. A Las Vegas, con un altro campione – l’ RT2669 con motore diesel – ha mostrato alcune delle caratteristiche peculiari di questa serie inedita. Innanzitutto la dotazione delle ceste più ampie del settore, con massimo comfort di manovra e tutto lo spazio necessario per portare attrezzi e materiali nell’area di lavoro. Con i suoi 14 m, inoltre, l’altezza operativa dei modelli RT4769 ed ERT4769 può raggiungere fino al quinto piano di un edificio residenziale – una prerogativa sempre più importante in contesti urbani in cui gli spazi diminuiscono e i fabbricati crescono in altezza piuttosto che in estensione.
“La nostra nuova linea di sollevatori a pantografo rough tarpani, adatti quindi ai terreni irregolari è stata appositamente concepita per ridurre al minimo le criticità che si riscontrano nei cantieri – conferma ancora Rafael Nuñez, senior product manager della divisione PLE a pantografo e verticali di JLG – Questa tipologia di scissor JLG necessitava di cambiamenti sostanziali per adeguarsi alle nuove normative ANSI 92.20. Invece di limitarci a questi cambiamenti, abbiamo interpellato i nostri clienti internazionali per capirne le esigenze anche in relazione ai contesti attuali di urbanizzazione nei quali le aziende si trovano a operare. Abbiamo così compreso che dovevamo cambiare radicalmente il nostro approccio progettuale”.
Tutti i modelli della nuova linea RT/ERT hanno diverse componenti di serie che ne potenziano la produttività. Le prestazioni in altezza sia in interno sia in esterno sono particolarmente utili nella costruzione di capannoni, dove è richiesta l’installazione di elementi ad altezze fisse per tutta la lunghezza dell’edificio.
Il sistema LiftSense, evoluzione del modulo anti-ribaltamento, tiene sotto controllo sia il peso in piattaforma sia l’inclinazione della macchina per calcolare il raggio di azione. Questa funzione, prima sul mercato, informa l’operatore sull’altezza che può raggiungere, eliminando le operazioni casuali e i tentativi a vuoto. Un altro sistema di controllo, il QuikLevel Advanced permette di livellare la macchina ripiegata su un pendio fino a 5° e di portarla alla massima altezza solo in determinate condizioni. Risulta particolarmente utile in caso di lavori in altezza su pareti inclinate per il drenaggio. Un evidente risparmio di tempo rispetto ai tradizionali martinetti, che devono essere livellati a mano.
“L’impegno di JLG nell’offrire ai clienti soluzioni esclusive e di valore si evidenzia nella ragionata attenzione ai dettagli che si riscontra nella nuova linea di sollevatori a pantografo per terreni accidentati – continua Nuñez – Quando si cambiano le carte in tavola sul fronte della produttività, i vantaggi in termini di risparmio di tempo portano a tangibili risultati nella redditività”. Tra i componenti innovativi di questi modelli va menzionato il primo pannello di controllo LCD in piattaforma. Durante le manovre, l’operatore può visualizzare sul display intuitivo una serie di notifiche su produttività, terreno, stato macchina e sicurezza.