Il suono della sirena, nel tardo pomeriggio di ieri, ha levato l’ultimo saluto della fabbrica e dei suoi lavoratori a Natalina Merlo. La scomparsa, all’età di 91 anni, della cofondatrice – con il fratello Amilcare – della Merlo Spa, esempio fulgido della grande metalmeccanica italiana, ha avuto l’omaggio del cuore di San Defendente di Cervasca, fulcro produttivo dei sollevatori telescopici che hanno segnato la storia delle macchine operatrici per l’industria e l’agricoltura.
Era nata a Cuneo, Natalina Merlo, e la sua avventura di lavoratrice eccezionale aveva avuto inizio addirittura a 13 anni, nell’officina del padre, Giuseppe Amilcare Merlo. In un ambiente votato alla più dura lavorazione dei metalli ferrosi, Natalina cresce professionalmente come incaricata dei libri paga, in ausilio agli impegni del padre nell’amministrazione della società. Il forte legame e il talento condiviso con il fratello minore, Amilcare, portano Natalina all’impegno più febbrile nello sviluppo dell’azienda di famiglia. Un impegno che sfocerà, nel 1964, nella fondazione della A. Merlo e C. snc di Amilcare e Natalina Merlo, con i primi due capannoni insediati nel verde di San Defendente di Cervasca.
Il verde, da quell’anno in poi, sarà il colore del destino luminoso che attenderà la futura Merlo Spa, in un processo di industrializzazione progressivo e inarrestabile che avrà al centro un’invenzione fondamentale. Quella del sollevatore telescopico, presentata ufficialmente nel 1981 a Parigi, nel modello primigenio SM30. Negli anni a venire, il ruolo di Natalina sarà sempre in primo piano, nel consiglio di amministrazione con il fratello Amilcare e poi con l’ingresso dei nipoti nei vertici del Gruppo. L’avventura di Natalina oggi riporta a un mondo imprenditoriale straordinario, che dà lavoro a 1.500 persone e rappresenta un esempio di eccellenza industriale a livello mondiale.
Chi ha conosciuto Natalina Merlo, ne rivela il carattere riservato, la discrezione e l’amore per la montagna. Soprattutto, l’affetto e la vicinanza di un territorio segno dalla vicenda industriale e umana della Merlo, restituisce a Natalina Merlo, nelle parole del sindaco di Cervasca Enzo Garnerone, l’identità di “anima dell’azienda. Sempre presente ancora tra le file dei reparti e nelle molteplici iniziative aziendali. Conosceva per nome ogni lavoratore (Garnerone, tra questi, come dipendente Merlo da molti anni, ndr.). La sua importanza a capo dell’azienda non transigeva mai dai valori nei quali credeva, praticandoli quotidianamente con la massima coerenza: rispetto e buona educazione, nella vita di tutti i giorni. Poche parole e tanti fatti, nell’impegno lavorativo per un Gruppo che ha scritto una pagina fondamentale della nostra industria”.
La camera ardente sarà allestita a partire dalle ore 16 di oggi, 13 ottobre, presso il Centro Formazione e Ricerca Merlo, in via Maestri del lavoro 22. L’accesso alle visite rispetterà l’orario seguente: oggi, mercoledì 13 ottobre, dalle ore 16 alle ore 22; domani, giovedì 14 ottobre, dalle 8 alle ore 14.
Si potrà partecipare alla recita del Rosario, nella giornata odierna, alle ore 19, sempre presso il Centro Formazione e Ricerca Merlo.
Le celebrazioni funebri si svolgeranno domani, 14 ottobre, alle ore 14,30, nella Chiesa S. Giovanni Bosco, in Via S. Giovanni Bosco 21, a Cuneo.