La notizia della fusione tra Terex Corporation e REV Group pervenuta nelle scorse ore alla nostra redazione, rappresenta un nuovo passaggio significativo nel percorso industriale del gruppo statunitense. Una nuova clamorosa mossa che segue, a distanza di solo un mese, all’annuncio della cessione a Raimondi Cranes delle divisioni Terex Tower Cranes, Terex Self-Erecting Cranes, Terex Rough Terrain Cranes.
L’accordo, già approvato dai rispettivi Consigli di Amministrazione, prevede l’unione delle attività di REV – specializzato nella produzione di veicoli speciali – con Terex Utilities e con una parte del segmento del sollevamento con piattaforme per il lavoro in quota, comprendente il marchio Genie, storica divisione Terex acquisita nel 2002.
Si tratta di un’operazione complessa, dal valore stimato in 3,4 miliardi di dollari, che combina una componente in contanti e una in azioni, con l’obiettivo di creare un gruppo diversificato e solido nei settori dell’energia, delle infrastrutture, dei servizi pubblici e dell’emergenza. Al termine della transazione – prevista per la prima metà del 2026 – nascerà il REV Terex Group, che avrà sede centrale a Brookfield, nel Wisconsin, e manterrà le principali funzioni operative e di sviluppo di Genie a Redmond, nello Stato di Washington.
La struttura dell’operazione
Secondo i termini dell’accordo, Terex deterrà circa il 58% del capitale della nuova società e sette seggi nel Consiglio di Amministrazione, mentre REV ne avrà cinque.
Il gruppo combinato potrà contare su ricavi complessivi stimati in circa 7,8 miliardi di dollari, ottenuti dalla somma dei 5,4 miliardi di Terex e dei 2,4 miliardi di REV.
L’integrazione consentirà di unire due portafogli industriali complementari: da un lato, le competenze di Terex nei segmenti del sollevamento, delle piattaforme aeree e delle utility; dall’altro, la leadership di REV Group nella produzione di veicoli antincendio, ambulanze, autobus e mezzi per la difesa.
Simon Meester, attuale CEO di Terex, assumerà la guida del nuovo gruppo, mentre Mark Skonieczny, CEO di REV, continuerà a rivestire un ruolo di primo piano nella fase di integrazione. Entrambi hanno sottolineato la valenza strategica dell’accordo nel creare “un costruttore industriale diversificato, con una solida base produttiva in Nord America e un ampio potenziale di crescita internazionale”.

Evoluzione del perimetro Terex
Uno degli aspetti più rilevanti riguarda la ricollocazione del segmento Genie.
Sebbene la divisione sia inclusa nel perimetro della fusione, le due società hanno confermato l’intenzione di valutare nel medio termine la possibilità di scorporare o collocare separatamente (in altre parole, vendere) una parte o la totalità delle attività Genie, mantenendo in Terex la divisione Utilities. L’operazione rientra in un più ampio processo di ridefinizione del portafoglio Terex, che mira a concentrare risorse nei settori Materials Processing e Infrastructure, caratterizzati, nelle dichiarazioni ufficiali scorporate, da una domanda più stabile e da un ciclo di investimento meno volatile.
Per il marchio Genie, presente oggi con stabilimenti produttivi negli Stati Uniti, in Cina e in Europa, si apre una fase di transizione che dovrà definire la collocazione più coerente con la strategia del gruppo. L’obiettivo dichiarato è mantenere la continuità industriale, valorizzando la rete di distribuzione globale e la reputazione del brand nel mercato delle piattaforme aeree.

Implicazioni per il mercato del sollevamento
La fusione si inserisce in un contesto di evoluzione del mercato globale delle piattaforme aeree, segnato da una crescente competizione internazionale e da un progressivo consolidamento tra i principali costruttori. Negli ultimi anni, l’aumento dei costi industriali e la variabilità dei cicli di domanda hanno indotto molte aziende a rafforzare le proprie sinergie produttive e a integrare tecnologie digitali e di automazione per migliorare efficienza e sicurezza. In questo scenario, l’operazione tra Terex e REV Group rappresenta evidentemente un tentativo di adattamento strutturale, orientato alla creazione di un costruttore capace di coniugare capacità produttiva, diversificazione e solidità finanziaria.
La possibile ridefinizione del perimetro Genie, invece, apre nuovi interrogativi sul futuro assetto competitivo del settore. Con un mercato sempre più orientato verso l’elettrificazione e l’automazione, e con l’ingresso di nuovi attori asiatici, la scelta di Terex di ridisegnare il proprio portafoglio potrebbe incidere anche sull’equilibrio tra i principali costruttori mondiali, fino ai brand emergenti di origine cinese.

































