Questa storia ha due protagonisti, in azione nello scenario più straordinario che l’Europa possa regalare agli osservatori e agli appassionati delle grandi opere e della scienza al massimo grado di innovazione. I campioni in questione si chiamano Vernazza Autogrù e Demag, insieme sullo scenario di Cadarache, il cantiere in progress dell’immenso centro di ricerca nucleare ITER. Ma andiamo con ordine, cominciando il nostro racconto con un preambolo doveroso.
ITER è l’acronimo di International Thermonuclear Experimental Reactor. Si tratta del più ambizioso progetto di ricerca internazionale che si propone di realizzare un reattore a fusione nucleare di tipo sperimentale, in grado di produrre un plasma di fusione con più potenza rispetto alla potenza richiesta per riscaldare il plasma stesso. La costruzione è in corso a Cadarache, nel sud della Francia, a opera di un consorzio internazionale composto da Unione europea, Russia, Cina, Giappone, Stati Uniti d’America, India, Corea del Sud. L’Italia è coinvolta principalmente nella progettazione e costruzione del sistema di sospensione magnetica, tramite il Consorzio RFX del sistema di riscaldamento tramite iniettore di neutri per fusione e del condotto di scarico dell’elio. Dettaglio di importanza primaria: circa il 60% dei contratti industriali per la costruzione di ITER sono stati aggiudicati da aziende italiane.
Vernazza Autogrù – che è presente in Francia, tra l’altro, con una propria filiale diretta a Nizza, proprio in pagine delle numerose commesse d’Oltralpe – è operativa da molto tempo a Cadarache, con macchine e programmi specifici dedicati al progetto ITER. Nella fase attuale, il grande noleggiatore genovese ha messo in campo le gru cingolate Demag CC 2800-1 e CC 3800-1, giganti dal design compatto in piena azione per il sollevamento dei componenti in acciaio che compongono la struttura del tetto della sala reattori.
“Le due gru soddisfacevano tutti i requisiti per poter completare in modo efficiente i tiri complessi che riguardavano questi componenti ingombranti – spiega Paolo Delfino, direttore generale della filiale francese Vernazza Autogrù SAS – Le due Demag della nostra flotta sono gru compatte, hanno una velocità di lavoro elevata e la loro messa in opera è affidabile e precisa. Inoltre, sono gru caratterizzate da una straordinaria facilità di assemblaggio, dato fondamentale in considerazione delle condizioni di spazio anguste qui a Cadarache”. Le gru hanno viaggiato verso Saint-Paul lez-Durance in due fasi: la prima su una nave in approdo a Fos-Sur-Mer; poi, su alcuni camion in attraversamento sulle strade pubbliche della Provenza fino al cantiere ITER. Una volta a destinazione, cinque tecnici Vernazza si sono occupati dell’assemblaggio, completando l’opera in soli cinque giorni, con l’aiuto di una gru multistrada Demag AC 120. Nell’area centrale del cantiere, la Demag CC 2800-1 è stata allestita in configurazione Superlift, con braccio da 108 metri e la dotazione massima di contrappeso. Per la CC 3800-1, dotazione Superlift e contrappeso massimo, ma due diverse configurazioni: con braccio principale da 60 metri e jib tralicciato da 72 metri per il sollevamento dei componenti più leggeri, fino a 35 tonnellate, a un’altezza di 104 metri; e, in versione alternativa, con braccio principale da 60 metri e jib da 60 metri per sollevare i componenti più pesanti, fino a 68 tonnellate, a una quota di 79 metri.
“Con queste configurazioni, le nostre due gru Demag erano pronte per eseguire ogni operazione prevista dal piano di sollevamento e montaggio della copertura – conferma Paolo Delfino – I compiti, nelle varie fasi, sono stati divisi in modo precipuo tra le due gru. La CC 2800-1 ha sollevato i componenti strutturali del tetto e li ha movimentati fino all’area della CC 3800-1, che poi li ha prelevati e insediati nella posizione opportuna per il montaggio finale a opera dei tecnici al lavoro sulle piattaforme aeree per il fissaggio conclusivo dei moduli. Sono occorsi quattro mesi di lavoro quotidiano per portare a termine questa fase del progetto”.
L’opera si è conclusa in un successo di tecnica e puntualità esecutiva, nonostante la difficoltà di un programma rigoroso fino all’urgenza. “Non avevamo solo le migliori macchine possibili disposizione per questo cantiere – sottolinea il direttore di Vernazza Autogrù SAS – Anche il nostro team straordinariamente qualificato e un eccellente ufficio di progettazione e pianificazione hanno contribuito al successo. Inoltre, abbiamo potuto contare sul supporto del servizio post-vendita Demag 24 ore su 24, 7 giorni su 7. In buona sostanza, la nostra fiducia nel servizio Demag è stata ripagata appieno e ha costituito un ulteriore asso nella manica per la nostra reattività in campo a Cadarache”.