Nel mese di giugno del corrente anno avevamo annunciato l’inizio della fase di assemblaggio della gru statica a braccio tralicciato SK6000 di Mammoet, una rivoluzionaria ring crane in grado di assemblare componenti di enormi dimensioni nei progetti di costruzione industriale più ambiziosi. Con un comunicato ufficiale, l’azienda leader a livello internazionale nel settore heavy lifting & transportation ha ora annunciato di aver completato la fase di testing nella sede Mammoet di Westdorpe, in Olanda.
Questo traguardo, supervisionato dall’organizzazione di classificazione marittima Lloyd’s Register, certifica il funzionamento sicuro della gru in conformità con le sue specifiche tecniche. Dopo aver esaminato il progetto ingegneristico alla base dello sviluppo della SK6000, l’ente ha confermato che il programma di test era adeguato a validare le tabelle di capacità della gru. I test si sono svolti lungo un arco temporale di tre mesi.
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Il programma completo di test funzionali ha verificato che la gru operasse in conformità con le sue specifiche e rispettasse i più severi standard di sicurezza. A seguire, sono stati condotti test strutturali e di stabilità, durante i quali la SK6000 è stata sottoposta a una serie di sollevamenti con pesi e condizioni variabili, dimostrando che tutti i componenti sono in grado di resistere a un sovraccarico del 125%.
Questi test hanno coperto l’intera gamma delle tabelle di carico della gru, per tutte le configurazioni del braccio principale, dalla più corta (127 m) alla più lunga (171 m). Nella fase più impegnativa, la gru è stata testata per un momento di carico massimo di 520.000 tonnellate-metro, oltre una volta e mezza il momento di carico nominale della SK350, che in precedenza deteneva il titolo di gru statica più potente al mondo.
Le possibili applicazioni di questa nuova gru – il cui braccio, lo ricordiamo, può essere equipaggiato per eseguire sollevamenti fino a 3.000 tonnellate a un’altezza di 220 metri – sono innumerevoli. Nel settore energetico, una gru con queste caratteristiche può consentire di realizzare progetti costruttivi su una scala mai vista prima, utilizzando tecniche di costruzione modularizzate per lavorare in parallelo e migliorare l’efficienza delle fasi di assemblaggio. Anche nel settore nucleare, la SK6000 può ridurre i tempi di costruzione in loco permettendo di assemblare in sicurezza componenti di grandi dimensioni in condizioni controllate. L’enorme capacità e portata inoltre consentono il suo impiego in progetti di manutenzione e aggiornamento nel settore petrolifero e del gas.
La SK6000 verrà ora smontata e containerizzata, per essere spedita verso il suo primo progetto che dovrebbe partire all’inizio del 2025.