Lungo il fiume Sile, a Silea (Treviso), nell’area chiamata Restera, si trova un luogo suggestivo: il Cimitero dei Burci. In quella che nei primi anni Venti del ‘900 era una cava, si trovano una ventina d’imbarcazioni – i burci – utilizzati sino al 1975 per trasportare le masserizie dal mare all’entroterra trevigiano. Furono affondati dai “barcari”, in segno di protesta verso il trasporto su gomma, che aveva soppiantato quello per vie d’acqua. Il fiume Sile è stato via di collegamento tra la Marca Trevigiana e Venezia sin dal Medio Evo e il Veneto l’ultima regione ad abbandonare il trasporto fluviale. In questi giorni sono stati completati i lavori di rifacimento della passerella in legno, chiusa ai pedoni dal 2019 a causa del decadimento della struttura. La nuova passerella è stata realizzata in acciaio dalla Socomet – azienda specializzata in carpenteria industriale ed architettonica – in un’unica campata di 22 metri da 100 quintali, per evitare l’utilizzo di pali portanti nel fiume, che necessiterebbero di manutenzione e impatterebbero sull’ambiente acquatico.
Per movimentare gli elementi è stato utilizzato un sollevatore telescopico Merlo Roto 40.16S, fornito da Kiloutou Italia ed equipaggiato con un gancio su zattera. Nel caso specifico, più che l’altezza di sollevamento (15,8 metri), i tecnici hanno potuto apprezzarne lo sbraccio (13,1 metri) con portata di 700 kg e le componenti tecnologiche che consentono manovre precise anche ai meno esperti. La trasmissione idrostatica, infatti, assicura variazioni millimetriche nei movimenti e nel posizionamento del carico, mentre il sistema di correzione dell’inclinazione permette di adeguare il sollevatore alle pendenze del terreno, lateralmente del 12% e frontalmente del 4%. Ciò consente di sfilare il braccio telescopico sempre perpendicolarmente. Per la definitiva posa della passerella con l’ausilio del radiocomando, il Roto 40.16S ha lasciato quindi il posto a una potente e altrettanto precisa autogrù da 100 t.